FORMIA – Archiviato il caso del decesso della piccola Cristina Santonicola e di conseguenza il procedimento a carico del Dott. Angelo D’Urso, pediatra coinvolto nel procedimento penale aperto il 25 dicembre 2013. Quel giorno di Natale la piccola Cristina, di appena sette anni, morì nell’abitazione di famiglia.
“Immediatamente – scrive l’Avv. Luca Scipione – dopo l’accaduto veniva iscritto procedimento penale per omicidio colposo nei confronti del Dott. Angelo D’Urso in qualità di pediatra della bambina. In effetti, le ragioni dell’ iscrizione del Dott. D’Urso nel registro degli indagati sono state erroneamente individuate nell’ avere inizialmente ritenuto quale causa del decesso lo stato febbrile di cui era affetta in quei giorni la povera Cristina.
Parallelamente in tutti gli organi di stampa locale, il Dott. Angelo D’Urso, nei giorni seguenti la tragica scomparsa della bambina, è stato fatto oggetto di numerosi articoli nei quali, ‘sentenziando’ il decesso causato dallo stato febbrile della piccola Cristina e con una sorta di anticipazione di giudizio, si censurava, di fatto, il suo comportamento professionale per essersi limitato, si è scritto, a prescrivere un farmaco per ‘telefono’ senza visitare la bambina.
Senonché, le indagini della Procura della Repubblica di Cassino condotte dal S. Procuratore Dott.ssa Arianna Armanini hanno consentito di appurare la palese infondatezza di quanto inizialmente prospettato, unitamente a una vera e propria gogna mediatica, a carico del Dott. Angelo D’Urso.
Invero, il decesso della piccola Cristina non è stato causato da nessuno stato febbrile. Infatti, il corso delle indagini e, più specificatamente, gli esiti della consulenza medico legale disposta dalla Procura della Repubblica di Cassino hanno accertato che la causa del decesso della bambina sia dipesa “.. ad arresto respiratorio in paziente affetta da neoplasia cerebrale neuro-gliale (Ganglioglioma)..”, con la conseguente infondatezza di tutte le ipotesi che avevano fatto concentrare le attenzioni investigative e mediatiche sul pediatra Dott. Angelo D’Urso.
Inoltre, va sottolineato che il Dott. Angelo D’Urso, convinto sin dal primo momento della correttezza del proprio operato, ha tenuto con la Procura della Repubblica di Cassino e, vieppiù, coi consulenti medico legali da quest’ ultima nominati, un paziente comportamento collaborativo fornendo tutte le spiegazioni e i documenti sanitari in suo possesso. In effetti, è stato proprio l’ esemplare comportamento processuale tenuto dal Dott. Angelo D’Urso, il quale aveva sollecitato nei mesi precedenti al decesso i genitori della piccola Cristina di sottoporre la bambina a una visita specialistica neurologica presso un noto ospedale pediatrico, che ha permesso alla Procura della Repubblica di Cassino, esclusa la responsabilità del pediatra D’Urso, di individuare, attraverso una seconda consulenza affidata ad un neurologo, il presunto responsabile di quanto accaduto nella persona di uno specialista in neurologia infantile.
Dunque, in data 1.12.2015 il S. Procuratore della Procura di Cassino, Dott.ssa Arianna Armanini, visto quanto emerso dagli esiti delle indagini ha avanzato al Gip di Cassino richiesta di archiviazione nei confronti del Dott. Angelo D’Urso con la seguente motivazione: “.. alla luce degli atti acquisiti e delle risultanze delle due consulenze tecniche espletate è emerso che Angelo D’Urso, pediatra dalla minore, ha correttamente svolto il proprio ruolo indirizzando la bimba verso vari specialisti seguendone, con diligenza e perizia, il decorso medico..”.
Richiesta di archiviazione in favore del Dott. D’Urso accolta integralmente il 10.2.2016 dal Gip del Tribunale di Cassino, Dott. Angelo V. Lanna, il quale ha precisato che “non vi sono rilievi da muoversi alle condotte dell’ indagato, come risulta chiaramente dalle consulenze in atti”.
Quindi, è stata definitivamente conclamata nel provvedimento di archiviazione del Gip di Cassino la completa estraneità per il decesso della piccola Cristina del pediatra Dott. Angelo D’Urso dovendosi ricercare in altri eventuali responsabilità.
Si chiede, pertanto, di pubblicare il presente comunicato per intero ovvero riportare la notizia dell’ archiviazione emessa nei confronti del Dott. Angelo D’Urso in un articolo di stampa identico per collocazione, lunghezza e grandezza di titoli e sottotitoli a quelli in cui venne pubblicata allora, immediatamente dopo i fatti, la notizia unitamente al nominativo del Dott. Angelo D’Urso”.