LATINA – Riceviamo e pubblichiamo: Da quanto apprendiamo dalla stampa, sembra che il Commissario Barbato sia stato incaricato di due missioni: la prima è quella di gestire la struttura commissariale del Comune di Latina, la seconda è di sollevare “dubbi” sulle attività di Rida Ambiente. Ci pare, però, che i dubbi nascano da una lettura non sufficientemente attenta delle carte.
Anzitutto, non è vero che Rida Ambiente chieda corrispettivi “in anticipo”, né al Comune di Latina né a nessun altro comune: chiede soltanto (udite udite!) il rispetto del termine di trenta giorni previsto per i pagamenti delle amministrazioni dalla normativa europea e nazionale.
Per quanto concerne il benefit ambientale previsto dalla legge regionale 27/1998 e dalla delibera regionale 516/2008, Rida Ambiente, che opera al pari di un sostituto d’imposta, si limita a ricevere quanto prescritto dalla normativa regionale e a riversarlo ai comuni beneficiari, esattamente come fanno le discariche che insistono nel territorio del Comune di Latina: il quale, in quest’ultimo caso, in veste di contribuente ha sempre pagato, e in veste di beneficiario ha sempre incassato, senza a quanto consta sollevare analoghi dubbi.
Ovviamente, siamo i primi a condividere la giusta preoccupazione per l’erario del Commissario Barbato. Ed infatti, il nostro impianto è tra i più economici, nel Lazio e in Italia.
Non riusciamo a comprendere però, perché ¬– sempre a leggere la stampa – il Commissario abbia prorogato l’appalto per la raccolta dei rifiuti in favore della municipalizzata di Latina che, da solo, incide sulle casse comunali per circa 23 milioni di euro (ossia ben 4,3 volte quello che spende per il trattamento/recupero del rifiuto urbano). In effetti, se è vero che il nuovo appalto (di durata settennale) ridurrà l’onere a 18 milioni di euro annui, è lecito chiedersi perché non giovarsi subito di un risparmio annuo di ben 5 milioni di euro.
Se, peraltro, il Commissario è convinto di potere conseguire risparmi anche con riguardo al trattamento dei rifiuti (il cui ammontare, anche con riferimento all’ISTAT, forse al Dott. Barbato sfugge, è stato determinato da un provvedimento della Regione Lazio sulla base di due sentenze del TAR), nulla gli impedisce di fare, se lo ritiene, come il suo collega di Itri, che sta inviando i propri rifiuti fuori dell’ATO di appartenenza. Siamo sicuri che riuscirà anche a spiegarci come mai la Provincia e la Regione Lazio stiano predisponendo dei sub-ATO a scala addirittura sub-provinciale. Ossia, tutto il contrario di quanto ha indicato l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, solo tre mesi fa, proprio per evitare quelle situazioni di “monopolio” che tanto lo preoccupano quando si parla di trattamento dei rifiuti.
Anzi, siamo certi che la prossima riapertura delle discariche di Borgo Montello, purtroppo ancora in attesa della valutazione d’impatto ambientale, riuscirà senz’altro a soddisfare le esigenze di economicità del Commissario.
Comunque non dubitiamo che il Commissario Barbato, dopo aver svolto un vaglio (a quanto si legge) tanto scrupoloso sulle attività di Rida Ambiente, non mancherà di fare altrettanto anche con il servizio di raccolta dei rifiuti, con la gestione del verde urbano, con la pulizia delle caditoie e con tutti gli altri settori di attività comunale che percepiscono denaro pubblico.
Rida Ambiente