LATINA – Grande successo di partecipazione il seminario organizzato ieri da ANCE Latina (Associazione Nazionale Costruttori Edili della provincia di Latina) in stretta collaborazione con ANCE, ANCE Lazio, gli Ordini professionali degli Ingegneri, Architetti, Avvocati, Geometri, della provincia di Latina che ha fatto luce sul Nuovo codice degli appalti pubblici entrato in vigore il 20 aprile scorso.
Duecentoventi articoli e venticinque allegati: per una suddivisione in sei parti, diciassette titoli, quattordici capi e nove sezioni. È la scomposizione in numeri del Codice Appalti in vigore con un Decreto Legislativo dal 19 aprile 2016, presentato ieri pomeriggio a Latina nella sala conferenze dell’Hotel Europa occupata da avvocati, ingegneri e architetti interessati alle nuove norme stabilite dal Governo italiano, nell’ambito del seminario “Il nuovo codice degli appalti pubblici”.
Tra gli interventi di significativa illustrazione, avvenuta anche con slide disegnate su cifre degli ultimi anni e al precedente Codice, c’è stato quello dell’ingegner Davide Palazzo, presidente ANCE Latina (Associazione Nazionale dei Costruttori Edili). Palazzo ha ricordato quanto sia grande “l’opportunità di trasformare il mercato delle opere grazie al nuovo Codice”, oltre che “un’occasione per riconoscere agli appalti pubblici un ruolo fondamentale per la crescita economica del Paese”.
Ma a cosa fa riferimento il Decreto di cui si parla? Come si legge nella nota pubblicata nella Gazzetta Ufficiale, il Decreto – illustra il Vice Presidente Opere Pubbliche ANCE dottor Edoardo Bianchi – si riferisce “All’attuazione delle direttive 2014/23/UE, 2014/24UE e 2014/25/UE sull’aggiudicazione dei contratti di concessione, sugli appalti pubblici e sulle procedure d’appalto degli enti erogatori nei settori dell’acqua, dell’energia, dei trasporti e dei servizi postali, nonché per il riordino della disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture”. In altre parole – prosegue Bianchi – si dà la possibilità a determinati enti di intervenire sulla riqualificazione di opere pubbliche sfruttando i finanziamenti messi a disposizione dal Governo, senza dimenticare l’osservanza fondamentale delle norme contrattuali.
Per rendere ancora più chiara la situazione, si legge con lucidità una parte della breve relazione di Fabrizio Ferracci, presidente dell’Ordine provinciale degli ingegneri di Latina: “Col vecchio codice il professionista era abbandonato a se stesso – ammette Ferracci – ora per fortuna le nuove linee guida riportano la situazione su questioni obbligatorie e non più facoltative”.
Poi una promessa: “Il nostro consiglio nazionale (ingegneri ndr) lavorerà per eliminare le ombre che ancora esistono”.
Quali ombre? In termini generali il nuovo Codice Appalti non affronta i problemi della qualità della progettazione e la dignità del lavoro dei progettisti.
Quindi ha abolito la disciplina speciale della quale godevano i servizi di ingegneria e architettura,
che consentiva di distinguerli dai servizi di altra natura.
Sulla risoluzione di questo punto di criticità è d’accordo il funzionario ANCE (Associazione Nazionale dei Costruttori Edili) Ing. Romain Bocognani, che ha provveduto a un’ampia illustrazione tecnica e finanziaria del seminario: “La situazione attuale resta critica seppure con elementi positivi registrati nei tempi passati – dichiara con sicurezza Bocognani – perché abbiamo valutato un più 19% per i bandi di gara nel 2014 e un più 4 nel 2015”. Percentuali che però si abbassano notevolmente nel 2016: “Nei primi tre mesi il Lazio ha subìto un calo del meno 70%. Quindi – rilancia il funzionario – le nostre imprese devono affrontare una sfida verso la programmazione.
Se non verrà rispettata la tempistica si creeranno problemi di bilancio per l’ente”. E per affrontare questa sfida serve “maggiore dialogo tra la ragioneria e gli uffici degli enti pubblici, con un forte controllo sui programmi di spesa”. Intanto la provincia di Latina si prepara a ricevere nuovi benefici economici per l’edilizia scolastica. Benefici che però riguarderanno solo i comuni di Cisterna, Fondi e Monte San Biagio. Va meglio all’Anas che avrà rinnovate risorse fino al 2020 per garantire la manutenzione stradale su diversi territori. La speranza che arriva dal nuovo Codice Appalti è dunque rilanciare il settore delle costruzioni per riaccendere “la luce che si è spenta in fondo al tunnel”.