GAETA – È stata depositata in Segreteria ieri, 5 maggio, la sentenza con cui la Sezione V del Consiglio di Stato ha definitivamente respinto il ricorso proposto da De Vizia Transfer Spa (difesa dal prof. Angelo Clarizia) contro il Comune di Gaeta, rappresentato e difeso dagli avvocati Salvatore Scafetta e Daniela Piccolo. Il sindaco Cosmo Mitrano è soddisfatto perché «la sentenza conferma – come già statuito dalla sentenza di primo grado del TAR Latina n. 413/2015 – la correttezza e la legittimità delle scelte e delle azioni effettuate dall’Amministrazione comunale che presiedo». Difatti, il primo cittadino ribadisce che «la scelta di escludere la De Vizia dalla prima gara pubblica, indetta dalla nostra Amministrazione, per l’affidamento del servizio di igiene urbana, è stata effettuata dalla commissione di gara del Comune nella piena rispondenza alle vigenti norme di legge e del regolamento di gara».
La controversia discende dalla decisione – a seguito di gara d’appalto per l’affidamento per nove anni del servizio di gestione integrata dei rifiuti nell’ambito territoriale comunale – della commissione di gara di escludere l’unica partecipante, la società De Vizia Transfer spa. La quale lamentava l’illegittimità dell’esclusione avendo, secondo la sua tesi difensiva, presentato un’offerta tecnica migliorativa rispetto a quanto previsto dal capitolato speciale di appalto.
Dal canto suo il Comune di Gaeta procedeva all’esclusione della partecipante in quanto la commissione di gara riteneva impossibile esprimere un giudizio sull’offerta tecnica non essendo la stessa conforme alle prescrizioni di cui al bando di gara. Secondo i magistrati del Consiglio di stato, confermando la decisione del TAR Lazio-Sezione di Latina, correttamente ha operato la commissione di gara ritenendo le cosiddette migliorie, proposte dalla società De Vizia, varianti tecniche alle prescrizioni del Capitolato così come elaborato dalla Stazione Appaltante per attuare il servizio in gara, vanificando gli obiettivi prefissati dal Comune di Gaeta.
Le difformità al capitolato, hanno determinato l’illegittimità dell’offerta nel suo complesso presentata dalla società De Vizia. Per i giudici di Palazzo Spada «è la riprova evidente della correttezza dell’esclusione dell’offerta della società appaltante». Conseguentemente il Consiglio di Stato ha rigettato anche la domanda risarcitoria formulata dalla società appellante, condannando la stessa alla rifusione delle spese processuali liquidate in favore di ciascuna parte costituita in € 4.000,00.
«È una ulteriore vittoria del Comune su tutti i fronti», sottolinea il sindaco Mitrano. Il quale aggiunge che «di questo va reso merito agli avvocati Salvatore Scafetta e Daniela Piccolo che hanno seguito con impegno e professionalità la complessa vicenda giudiziaria opponendosi con tesi difensive ineccepibili. Ringrazio in modo particolare l’arch. Sisto Astarita (dirigente del Dipartimento Ambiente e Lavori pubblici all’epoca dei fatti) per la scrupolosa osservanza delle regole ed Alessandro Vona per l’encomiabile impegno con cui, da assessore all’ambiente, ha seguito la vicenda in questi ultimi anni».
«Le sentenze del TAR e del Consiglio di Stato in favore del Comune stanno a dimostrare – conclude Mitrano – la correttezza dell’Amministrazione comunale la cui azione è sempre improntata alla rigorosa applicazione delle leggi ed al principio della legalità e della trasparenza».