MINTURNO – Il Commissario Straordinario del Comune di Minturno, Bruno Strati, ha incontrato, questa mattina, in Municipio, i familiari dei 12 militari di Minturno, di Scauri e di Pulcherini caduti o dispersi in Russia, che rappresentano idealmente tutti i soldati periti su quel fronte, in gran parte inquadrati nelle Divisioni “Pasubio” e “Torino”.
Nella Sala Consiliare sono riecheggiati i nomi di Pasquale Conte, Domenico Luigi De Filippis, Augusto Di Costanzo, Angelo De Meo, Giovanni Fedele, Mario Laserra, Antonio Mauro, Giuseppe Pensiero, Nicola Rotelli, Antonio Stella, Mario Vittorio Tartaglia, Pasquale Zenobio. «Nel giorno della memoria dedicato alle vittime del terrorismo – dichiara il Viceprefetto Strati – abbiamo voluto ricordare i 12 concittadini periti nella steppa russa, quanti, ancora oggi, portano nei loro corpi mutilati i segni della barbarie della guerra, ma anche chi riuscì a mettersi in salvo, a vincere il grande freddo, a superare i terribili inverni tra il 1941 ed il 1943, a ritornare dalla Russia».
Ai familiari dei 12 soldati il Commissario Strati ha rivolto parole di affettuosa vicinanza e ha donato una copia del volume “Parole, Simboli e Segni della Memoria”, edito dalla Provincia di Latina.
Cinque anni fa, a Marina di Minturno, nel largo intitolato dal Comune alle Divisioni “Pasubio” e “Torino”, la Provincia pontina realizzò un monumento per mantenere vivo il ricordo di una dolorosa pagina di storia e dell’immane sacrificio compiuto da tanti militari italiani, tra cui figurano i 12 originari di Minturno, Scauri e di Pulcherini. Quell’opera, inaugurata dal Sottosegretario alla Pubblica Istruzione Giuseppe Pizza, si aggiunse alle due strade di Scauri dedicate, in precedenza, al Sottotenente della Divisione Julia Mario Vittorio Tartaglia ed all’Alpino Antonio Mauro.
«Ringrazio – conclude il dottor Strati – il dottor Domenico Tibaldi, dirigente del Settore Turismo e Cerimoniale della Provincia, per aver messo a disposizione numerose copie del libro “Parole, Simboli e Segni della Memoria”, destinate agli scolari della città ed ai familiari dei caduti. Sono grato, inoltre, al dottor Antonio Lepone, Addetto alle Relazioni Esterne del Comune, ed al ragionier Raffaele Iovine, Ufficiale di Anagrafe dell’Ente, per le ricerche storico-anagrafiche, che hanno permesso di riportare alla luce vicende di 70 anni fa e di rintracciare i parenti dei militari periti sul fronte russo. Fatti dolorosi e testimonianze significative da far conoscere ai giovani della nostra città».