MINTURNO – “Pulizia e decoro sono le caratteristiche principali per poter attrarre un turista sul nostro territorio. Il buio amministrativo degli ultimi decenni è stato devastante per un territorio che dovrebbe puntare sul turismo, consapevole che è un aspetto imprescindibile della nostra economia; è arrivato il momento di pensare a una nuova concezione di turismo per la nostra città; per noi, oggi, è inderogabile adottare la politica dei piccoli passi: individuare e attuare azioni mirate e concrete, fattibili nell’immediato e senza grande impatto economico sulla collettività. Siamo convinti che il seme della possibile rinascita del decoro e del turismo minturnesi sia nel nostro quotidiano, nella cura del nostro comune, da amministratori e da cittadini”. È questa la città che vorrebbe Giuseppe Pensiero, capolista della lista civica Minturno Cambia, a sostegno del candidato a sindaco Gerardo Stefanelli.
“A cittadini e turisti dobbiamo offrire, in primo luogo un lungomare adeguatamente illuminato, con aiuole ben curate e cestini, un centro storico ordinato e pulito che punti a valorizzare i suoi luoghi più attrattivi come il Castello Baronale Caracciolo Carafa e le numerose chiese, estendendone gli orari di apertura al pubblico. Sul lungomare – continua Pensiero – prevediamo una serie di mercatini che valorizzino i nostri artigiani e le attività presenti nel territorio, non più un mercatino abusivo e indecoroso sulla passeggiata lato mare. Intendiamo anche promuovere una rivisitazione urbanistica dello stesso, creando aree pedonali concepite come centri di aggregazione, e realizzando una pista ciclabile che, partendo dalla proposta del Cosmos, sia il punto di partenza per un circuito ciclabile comunale.”
“I borghi collinari si prestano ad essere grandi attrattori per manifestazioni culturali, rivisitazioni storiche e mercati della terra itineranti, in collaborazione con Slow Food. Inoltre, abbiamo immaginato un progetto di mobilità, per facilitare il collegamento con la zona marina durante i periodi di alta stagione, e un albergo diffuso per fare rete tra i locali sempre più disabitati dei centri collinari. Poche azioni – conclude Pensiero – ma concrete, per restituire il giusto valore al turismo del nostro territorio che al momento sembra ormai perduto.”
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