GAETA – Primi gesti di intolleranza nei confronti della nuova legge sulle unioni civili. A farne le spese Monica Cirinnà, prima firmataria del disegno di legge. Era stata invitata per la manifestazione Diritti al Cuore (organizzata dai giovani democratici) insieme alla coppia composta da Francescopaolo Di Mille (originario di Gaeta) e Luca Possenti, il cui legame era stato già sancito a suo tempo dal sindaco di Roma Ignazio Marino. Urla di contestazione in sala ed uno striscione hanno disturbato l’incontro creando tensione a cui hanno reagito i presenti allontanando il gruppo di ispirazione fascista. Luca Possenti ha descritto così l’accaduto: “Oggi incontro a Gaeta organizzato da tempo dai Giovani Democratici sulla neonata legge sulle unioni civili. Ospiti Monica Cirinnà e, come famiglia arcobaleno, Francescopaolo ed io.
L’incontro era iniziato da non più di 10 minuti, quando un gruppo di 10-15 fascisti in bomber e mimetica è entrato in sala. Per qualche minuto sono rimasti in silenzio; io stavo parlando e raccontando la nostra storia e inizialmente non li avevo nemmeno notati. Poi quando la gente si è accorta di questi in silenzio in fondo alla sala e la senatrice ha detto a tutti di stare tranquilli, i fascisti hanno srotolato uno striscione e iniziato a urlare non so bene cosa (ma immagino). Tutti si sono alzati in piedi e hanno urlato di andarsene fuori.
Cosa che i “topi di fogna”, come tutti, Monica Cirinnà compresa, li abbiamo chiamati, hanno infine fatto.
Fortunatamente non è successo nulla e fortunatamente avevamo lasciato Lara con i cugini, ma lo stesso queste manifestazioni e questo clima di odio che vogliono imporre sono inquietanti e da combattere. Tutti insieme”.
“La comunità militante il Tridente in solido col coordinamento Forza Nuova sud Pontino – spiegano in un comunicato i coordinatori Vittorio Ciaramaglia (Tridente) Ruggero Ricciardella (Forza Nuova, Formia) –
comunica di aver dato luogo nel pomeriggio presso l’hotel Serapo di Gaeta ad un “incursione” di contestazione nei confronti della Sen. Monica cirinnà e della sua omonima legge sulle unioni civili appena approvata ribadendo il proprio risoluto NO ad ogni impropria commistione omosessuale volta a demolire il nostro millenario tessuto sociale fondato sulla famiglia naturale. Al grido di “MA QUALE LEGGE MA QUALE CIRINNÁ, UNA SOLA MAMMA, UN UNICO PAPÁ” e “STOP OMOFOLLIA” ed esponendo uno striscione dal testo “DALL’ UNIONE ALL’ ADOZIONE, IL VOSTRO PROGRESSO È DEGENERAZIONE” si é voluto denunciare il più inverecondo fine cui tende tale legge e cioè la mercificazione dell’infanzia e della maternità attraverso immonde adozioni e uteri in affitto”.
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