MINTURNO – Accesso agli atti negato per “mancanza di una reale sussistenza di un interesse qualificato”. E’ questa la motivazione addotta dal servizio urbanistica del Comune di Minturno alla richiesta del Comitato “No Ant” in merito all’antenna telefonica Wind del centro storico, i cui lavori sono stati bloccati un mese fa. Il presidente pro tempore del comitato, Irene Sparagna, tra l’altro candidata al consiglio comunale nel Partito Democratico, prosegue la sua battaglia per la tutela della cittadinanza, iniziata tre anni fa, quando grazie a una mobilitazione della cittadinanza si era riusciti a scongiurare l’installazione di un’antenna di 36 metri a Scauri. Irene Sparagna denuncia l’ostruzionismo da parte degli uffici del servizio urbanistica, già con la richiesta di accesso alla documentazione dell’antenna costruita in zona Recillo, nei pressi del Liceo Scientifico “Leon Battista Alberti”, agganciata su un capannone, dove c’era una cabina centrale Telecom: una richiesta di accesso atti risalente a gennaio 2016, ancora oggi inevasa, e su altre situazioni di nuove antenne.
“Manteniamo alta l’attenzione sulle antenne – dichiara Irene Sparagna – benché siano state avanzate più volte le richieste di accesso agli atti all’ufficio urbanistica. Ci vengono negate le carte, si continua a dire che la documentazione è secretata dalla magistratura ma questo non è completamente vero. Non abbiamo chiesto accesso a carte secretate, ma a carte che possono essere tranquillamente visionate, senza intaccare minimamente il proseguo del lavoro della Procura della Repubblica di Cassino. Ne ho discusso anche con il commissario prefettizio, Bruno Strati, il quale ha confermato che il Comitato ‘No Ant’ è in piena regola e non crea alcun intralcio. Alla collettività, dunque, viene negata la verità dei fatti”.
In merito all’antenna del centro storico, secondo quanto espone il presidente del Comitato “No Ant”, sarà impattante, in quanto avrà una dimensione di 25 metri di altezza, riportante alla sua sommità 8 grandi fari, come l’illuminazione nei parcheggi dei centri commerciali. In più, monterà pannelli per il segnale 4G LTE della Wind.
“Stiamo continuando a monitorare il territorio – continua Sparagna – in collaborazione con la Polab. È vero che l’antenna di Via dei Fossi era già prevista, ma è altrettanto vero che la licenza a costruire era stata chiesta nel 2010 e oggi appare scaduta, se è vero che per legge le licenze edilizie hanno una scadenza di quattro anni. I lavori sono iniziati nel marzo 2016, chiediamo l’accesso al rinnovo di suddetta licenza, a tutt’oggi le carte mancano. Ci chiediamo perché? Poi è avvenuto il sequestro del cantiere: i termini sarebbero dovuti essere rinnovati, cosa che non stata è fatta. Mancano proprio quelle carte. Se non mi fanno accedere alle carte, evidentemente c’è qualche irregolarità. Tra l’altro, l’accesso agli atti è stato richiesto anche dal candidato a sindaco Franco Valerio, il quale ha chiesto il sequestro del cantiere per irregolarità. Inoltre, in qualità di Presidente ‘No Ant’, ho richiesto più volte in quale voce di bilancio vanno a finire i 20mila euro che la Wind sta pagando dal 2009 ad oggi, perché non c’è una voce trasparente ‘bilancio antenne’. Sono fondi che andrebbero gestiti tra le varie suddivisioni anche per la tutela della salute pubblica”.
Sono troppe le stranezze e le incongruenze. “Sono tutte situazioni che ci preoccupano – conclude Irene Sparagna – e per questo vogliamo una regolamentazione, e una reale e tangibile trasparenza, perché esiste un preciso piano antenne approvato dal consiglio comunale, che però non viene rispettato”.
Giuseppe Mallozzi
Fonte: Il Giornale di Latina
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