FORMIA – Si dovranno attendere altri cinque mesi per sapere se i 19 indagati della maxi inchiesta denominata “Sistema Formia” saranno rinviati a giudizio. Oggi, infatti, si sarebbe dovuta tenere l’udienza preliminare presso il Tribunale di Latina, ma è saltata a causa della sostituzione in qualità di gup del giudice per l’udienza preliminare Guido Marcelli a cui subentra il collega Pierpaolo Bortone. Si tratta del quarto rinvio, questa volta non per difetti di notifiche o eccezioni come nei precedenti.
In tutto 19 le persone indagate tra politici, dipendenti comunali e imprenditori locali, accusati a vario di titolo di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, concussione, peculato, abuso d’ufficio e falso, per i quali il sostituto procurato Giuseppe Miliano ha chiesto il rinvio a giudizio.
A far parte dell’organizzazione criminale sarebbero stati, tra gli altri, l’allora sindaco Michele Forte, l’allora assessore e attuale consigliere comunale Antonio Di Rocco, l’ex consigliere comunale Antonio Calvano, detto Totò, i dirigenti comunali Roberto Guratti e Stefania Della Notte, e il tecnico e attuale consigliere comunale, che si era candidato a sindaco con il Pdl, Erasmo Picano.
Il movimento 5 stelle, presente con il proprio legale all’udienza, si è fatto promotore, con una raccolta firme, di richiedere la costituzione di parte civile per rivendicare un risarcimento danni “per quanto i cittadini hanno subito in questi ultimi anni”. “Ci aspettiamo che il Tribunale di Latina sappia cogliere lo spirito di partecipazione e coinvolgimento dei cittadini e accolga la richiesta di costituzione di parte civile”, concludono i grillini.
Giuseppe Mallozzi