MINTURNO – Il Comitato cittadino per l’acqua pubblica di Minturno interviene in merito all’incontro-confronto fra i candidati a Sindaco del Comune di Minturno tenutosi lo scorso 20 maggio:
“Una maggiore scarsità di acqua provocherà l’aumento del costo degli alimenti e di vari prodotti che dipendono dal suo uso. Alcuni studi hanno segnalato il rischio di subire un’acuta scarsità di acqua entro pochi decenni se non si agisce con urgenza. Gli impatti ambientali potrebbero colpire miliardi di persone, e d’altra parte è prevedibile che il controllo dell’acqua da parte di grandi imprese mondiali si trasformi in una delle principali fonti di conflitto di questo secolo”. Queste le testuali parole di Jorge Mario Bergoglio, al secolo Papa Francesco I, che sembrano non scalfire per nulla il governo Renzi ed il parlamento, sulla gestione pubblica dell’acqua. Decisioni che sono di una gravità estrema perché un governo democratico rifiuta quello che il popolo aveva già deciso con il Referendum del 2011.
Noi ribadiamo ancora una volta e non ci stancheremo mai di dire basta ad una gestione che ha determinato un pozzo senza fondo di aumenti tariffari, una rete che disperde il 60% di erogazione idrica, una depurazione fuori legge, scarichi fognari abusivi, un controllo del territorio inesistente che ha determinato un’antropizzazione selvaggia, senza regole, di cui le falde acquifere sono le prime a subirne le conseguenze catastrofiche per la qualità, la salvaguardia della salute, dell’ambiente e del cibo, per il futuro del territorio e della persone che ci vivono e che ci nasceranno. Pensiamo sia un dovere etico e politico affrontare tutto ciò da parte di quelli che si candidano a rappresentare i cittadini nelle istituzioni soprattutto locali, altrimenti ad ogni elezione saremo sommersi solo da una valanga di chiacchiere senza scopo o col solo scopo personale di occupare un posto. A questo punto l’unica cosa che rimane da fare al cittadino consapevole è ribellarsi e disobbedire ad un potere che è ormai una filiera e che arriva fino alle piccole comunità come Minturno.
Alla luce quindi del confronto fra i candidati a Sindaco tenutosi venerdì 20 maggio presso la Terrazza Morelli di Scauri e visti i numerosi e variopinti aspiranti consiglieri comunali, crediamo che sia determinante ribadire che il Comitato Acqua Pubblica di Minturno mantenga il suo impegno sulle ragioni della sua stessa nascita: ovvero che la gestione dell’acqua e dei servizi idrici integrati (SII) torni pubblica e che si lavori politicamente per questo scopo.
Quasi tutti i candidati alla domanda della nostra portavoce, Emanuela Ambrosino, che chiedeva come volessero affrontare il problema, si sono trincerati in un confuso e blaterato appello alla mancanza di norme chiare da parte del legislatore e della difficoltà di uscire dalla gestione privatistica, piena di debiti ed “obblighi”, dimenticando di dire però che questo guazzabuglio normativo condito da Autorità, Garanti, Delibere, ecc. è stato creato proprio dai loro referenti politici, talmente poco credibili ed ambigui, come testimonia una lunga serie di contestazioni fatte alla società Acqualatina S.p.A. L’ultima in ordine cronologico è la richiesta di queste famose “partite pregresse” che non è neanche supportata nemmeno da documenti giustificativi, quindi è completamente inaccettabile, però sulle bollette i cittadini continuano a pagarle. Non bastano per nulla le timide parole del candidato del PD, Gerardo Stefanelli sull’approvazione, anche nel comune di Minturno dopo Formia e Gaeta, della delibera con la quale si intima al gestore di non sigillare i contatori dell’acqua presso le civili abitazioni.
Una nota di pregio in una serata deludente va alla delegata del Movimento 5stelle, Lara Capuano, che si è schierata apertamente per la ripubblicizzazione dei SII ed al Professor Francesco Valerio della coalizione Primavera Minturnese, che ha avuto nella sua orazione diversi applausi a scena aperta nella discussione di merito sul che fare per riportare alla gestione comunale i Servizi Idrici Integrati portando ad esempio l’unico comune d’Italia che fino ad ora ha applicato veramente la volontà popolare, quello di Napoli.
Salutiamo con soddisfazione ed orgoglio la vittoria giudiziaria del Comitato Acqua Pubblica di Aprilia. Il Consiglio di Stato infatti ha deciso che il comune di Aprilia può scegliere a chi affidare la propria acqua e settemila famiglie che da anni non pagano le bollette al gestore privato hanno creato un «tesoretto» nelle casse del comune che Acqualatina S.p.A. non potrà toccare. Ecco come i cittadini di un comune del basso Lazio riescono a invertire la rotta delle liberalizzazioni dei beni comuni.
Ricordiamo infine a tutta la cittadinanza che continua la battaglia di Obbedienza Civile del Comitato Acqua Pubblica di Minturno, con le autoriduzioni sulle bollette di Acqualatina per quanto riguarda la remunerazione da Capitale Investito, le partite pregresse e tutto ciò che si ritiene palesemente illegittimo pagare ad una società che a nostro parere dovrebbe essere esclusa dalla partecipazione ad una gestione di un bene primario e vitale. Facciamo nostro l’appello del prof. Valerio che a nome della coalizione Primavera Minturnese invita la cittadinanza a continuare l’autoriduzione delle bollette. Per ogni ulteriore informazione e chiarimento contattare il numero 3914915412.
«L’acqua somiglia all’anima dell’uomo. Al cielo sale e di nuovo ritorna alla terra. In perenne vicenda» (Goethe)