FORMIA – Ha interessato anche il sud-pontino e, più precisamente, i comuni di Formia ed Itri l’operazione “Bad Brothers 2” con cui il comando provinciale di Roma della Guardia di Finanza ha eseguito, su disposizione del Gip del Tribunale di Latina, la confisca di beni mobili ed immobili che, appartenenti sinora ai fratelli Michele, Giuliano e Luigi Ascione, hanno un valore complessivo superiore ai 49 milioni di euro.
Molti di loro, per un ammontare che sfiora i 9 milioni e mezzo di euro, insistono nei comuni di Itri e Formia. E più precisamente, fanno parte ora del patrimonio dello Stato 77 unità immobiliari, di cui 33 terreni, 15 abitazioni, 11 in fase di costruzione, 6 box, 5 magazzini, 2 laboratori commerciali ed un ufficio. La confisca segue il sequestro, ordinato sempre dal Tribunale di Latina, avvenuto tre anni fa nell’ambito di un procedimento per l’applicazione di una misura di prevenzione patrimoniale e personale nei confronti dei fratelli Ascione.
I tre imprenditori erano finiti nell’occhio del ciclone nel 2012 a seguito delle complesse indagini di polizia economico-finanzaria disposte all’epoca dalla Direzione distrettuale antimafia di Roma in base alle quali sarebbero diventanti, nel corso del tempo, la longa manus economica del clan camorristico dei Mallardo, molto influente a nord di Napoli e, soprattutto, a Giugliano.
E proprio in quest’ultimo centro, ma anche a Mugnano e a Rossano Calabro, in provincia di Cosenza, sono stati confiscati i rimanenti beni dei fratelli Ascione nei confronti dei quali le Fiamme Gialle hanno evidenziato una manifesta sproporzione tra il loro patrimonio mobiliare, immobiliare e societario e la rispettiva situazione reddituale.
Saverio Forte