GAETA – «Vorremmo ricordare ai componenti della maggioranza del Consiglio Comunale di Gaeta, che oggi Gaeta – come prima Fondi e poi Formia – , è già probabilmente infiltrata dalla malavita, come ha confermato in audizione il Questore di Latina, Giuseppe De Matteis, ascoltato su Radio Radicale il 18/05/2016. Pare che qualcosa si stia preparando, visto il via vai di visite ispettive da parte delle varie forze dell’ordine (Finanza, Carabinieri) e degli ispettori ministeriali presso il Comune, a seguito di denunce e di vari affari poco trasparenti o evidentemente illegali, come ricordiamo: il concorso dei Vigili Urbani (annullato e sotto inchiesta); la questione CO.I.FA.L. giudicata illegale dall’Associazione Antimafia A. Caponnetto, già al vaglio dell’ANAC e con parere negativo dell’Antitrust.» È quanto si legge nel comunicato del Movimento 5 Stelle – Gaeta.
«Noi cittadini a cinque stelle di Gaeta – prosegue – già prontamente denunciammo l’evidenza, ritenendo per niente “pubblica” questa “gestione” della farmacia comunale della quale solo il 20% è di proprietà del Comune di Gaeta, mentre l’80% è di proprietà di un “per nulla rassicurante” soggetto privato. Questo 80% lascia solo margini a possibili risvolti di mala politica, come ricordiamo le recenti nomine dirigenziali dell’ente CO.I.FA.L attribuite all’avvocato e all’ex assessore comunali.
Un’Amministrazione, quella del nostro comune, che agisce con arroganza contro le minoranze, contro i cittadini, ma anche contro la legge. Una nota negativa va particolarmente indirizzata al Presidente del Consiglio Comunale Pina Rosato, che in occasione della seduta del 30 maggio, quando avrebbe dovuto esercitare il proprio ruolo di oppositore, ha invece espresso una secca e vergognosa astensione, respingendo la proposta legittima della minoranza (tra l’altro sottoscritta anche dai consiglieri di maggioranza Speringo e Accetta), ossia quella di avere una farmacia realmente pubblica, cosa evidentemente non gradita al Sindaco Mitrano (PDL) oramai sposo politico della recentemente “premiata” Rosato (PD).
Ci domandiamo, – conclude – a questo punto, per i rischi di condanna (morale e fisica) che incorrono dietro quegli scranni, cosa provano nella propria coscienza queste persone, che non crediamo siano tutte colluse, forse solo incoscienti? Chiediamo loro di riflettere profondamente e trovare il coraggio di denunciare senza timori eventuali illeciti e ricatti. Non cerchiamo eroi, ma vorremmo ricordare che chi tace è complice e quindi anch’egli colpevole!»