MINTURNO – A niente sono servite le proteste dei cittadini e del Comitato civico “No Ant”. Ieri mattina la tanto osteggiata antenna nel centro storico è stata installata. L’impianto della Wind, che si trova su una area di proprietà comunale in Via dei Fossi, fu bloccato con un sequestro a metà aprile ma poche settimane dopo la compagnia telefonica era riuscita ad ottenere il dissequestro dal Tribunale di Cassino, dimostrando di avere le carte in regola. L’antenna, alta 25 metri, ha dato un colpo mortale allo skyline di Minturno, stagliandosi al di là del centro storico.
Una storia che va avanti da molto tempo, addirittura dal 2009. La Wind, proprietaria dell’antenna di telefonia mobile, aveva avuto l’ok con la delibera di giunta n. 141 del 19 maggio 2009, quando era in carica il sindaco Pino Sardelli, per la concessione di un terreno di proprietà comunale, versando all’ente la somma di 20mila euro all’anno. In particolare, si tratta di un’area di 45 metri quadri di strada pubblica per la trasformazione del palo della luce con un’antenna per S.R.B.
Successivamente, l’azienda telefonica ha avviato il procedimento per la formazione del titolo, presentando, in data 10 gennaio 2013, istanza con versamento dei canoni concessori. Nonostante il versamento di detti canoni, la Wind non è entrata in possesso dell’area ostando – ad avviso del Comune – la sopraggiunta delibera consiliare n. 6 del 23 gennaio 2013, con la quale è stato adottato il regolamento per l’installazione degli impianti di telecomunicazione per la telefonia cellulare. Inoltre, con atto del 21 maggio 2012, era stata sottoscritta la concessione-contratto a mezzo della quale si accordava all’interessata la fruizione dell’area per installazione della richiamata antenna una SRB.
Ma alla richiesta della Wind è giunto il diniego da parte del Comune di Minturno, nonostante siano stati versati 20mila euro all’anno, per un totale di oltre 100mila euro. Soldi di cui non è chiara la destinazione, non essendoci una chiara definizione in bilancio comunale, come emerso negli scorsi anni nei consiglieri comunali a tema antenne.
Così, nel marzo 2015 la Wind aveva avuto il via libera dal Tar del Lazio contro il ricorso presentato avverso al diniego dell’amministrazione Graziano, con tanto di condanna al pagamento delle spese processuali pari a 2.000 euro oltre accessori di legge. Poi il sequestro operato dai vigili urbani nell’aprile scorso, al quale è seguito il dissequestro e ieri la vera e propria installazione dell’impianto.
Giuseppe Mallozzi
Fonte: Il Giornale di Latina
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