GAETA – La Croce Rossa Italiana, Comitato Locale Sud Pontino comunica la conclusione con esito positivo della vicenda del senza fissa dimora Roberto. La sua scomparsa era avvenuta il 5 giugno da Roma, zona Eur, dove viveva con il padre ed uno dei due figli in una baracca. L’11 giugno, dopo quasi una settimana di ricerche infruttuose, il padre Aurel decise di rivolgersi al commissariato di via Cristoforo Colombo.
I primi contatti con i volontari Cri sono avvenuti a Gaeta, nel quartiere di Calegna, a seguito della segnalazione dei vigili urbani. Dopo aver garantito i fabbisogni primari ed in particolare quello sanitario, si è cominciata un’opera più delicata di ricostruzione della vita passata e dell’identità della persona, attraverso l’assistente sociale Isabella e la psicologa Maria. Da ultimo ci si è affidati a centri medici specializzati, dove è stato costantemente seguito e trasportato di volta in volta. Nel frattempo si avviavano i contatti con i canali istituzionali e diplomatici.
Determinante per il lieto epilogo è stata la diffusione capillare delle informazioni sul caso compiuta da giornali, televisioni e siti internet che si ringrazia vivamente per il contributo fornito. La signora Flora, residente a Roma, spettatrice della nota trasmissione di Rai Tre “Chi l’ha visto?”, seguendo l’appello rilanciato dalla conduttrice Federica Sciarelli ha riconosciuto lo scomparso ed ha avvertito immediatamente il genitore.
Appresa la notizia, Aurel si è precipitato a Gaeta in treno, accompagnato da un nipote. Commovente l’incontro che ha avuto luogo nel tardo pomeriggio di lunedì nella sede della Croce Rossa di via Amalfi. Padre e figlio si sono subito riconosciuti ed abbracciati .
Dopo aver ringraziato in lacrime gli operatori Cri, Aurel ha voluto raccontare le traversie economiche vissute in patria, la Romania, dopo la caduta del dittatore Ceausescu. In patria il figlio godeva di una modestissima pensione (circa 50 euro), mentre il suo lavoro di autista era sempre meno richiesto. Di qui la decisione di espatriare, alla ricerca di condizioni di vita migliori.
“Si tratta – ha detto il presidente del Comitato Locale Cri Sud Pontino Emilio Donaggio – del terzo caso risolto negli ultimi mesi. A causa del grave stato di disagio di natura relazionale in cui si trova, la sorte di Roberto, fuori della sua famiglia, è rimasta appesa ad un filo per settimane, con il rischio di rimanere vittima di sopraffazioni, come purtroppo capita a chi pratica la vita di strada senza avere le capacità né le possibilità per difendersi. L’incontro con i volontari ha per fortuna evitato tutto questo. L’esito ci spinge a continuare nei servizi a favore dei senza fissa dimora, a cui è dedito ormai un nucleo ben amalgamato di iscritti Cri. Del resto le vicissitudini di queste persone, come è ormai sotto gli occhi di tutti, non si manifestano unicamente nel periodo invernale”.
“Vorrei ringraziare personalmente don Mariano, il parroco di Don Bosco (Formia) che ha ospitato Roberto a più riprese e lunedì notte anche il ricomposto nucleo familiare, prima del rientro a Roma. Un plauso altrettanto importante va al sindaco di Formia Sandro Bartolomeo che si è interessato alla vicenda andando a trovare Roberto personalmente, al personale dell’ospedale Dono Svizzero di Formia (Dea – Spdc), alla trasmissione di Rai tre “Chi l’ha visto?” ed al commissariato di polizia di Formia”.