GAETA – Il servizio mensa è in proroga ormai da anni. Durissimo intervento del consigliere comunale Eduardo Accetta che si chiede come mai non si concluda la gara di appalto. Per Accetta il comportamento del comune è contrario alle indicazioni dell’autorità anticorruzione (Anac).
Da quel 21 novembre del 2012 sono trascorsi quasi quattro anni e ad oggi, a pochi mesi dall’inizio dell’ennesimo anno scolastico, l’efficientissima amministrazione guidata dal Sindaco Mitrano e da pochi irriducibili fedelissimi, ancora non è stata in grado di aggiudicare l’appalto per la refezione scolastica!!!!!!!!!
Un vero groviglio amministrativo, roba da non credere, fatto di gare indette e sospese in più di un’occasione, ma con un unico denominatore comune, la ditta “E.P. SpA” di Roma, alla quale il servizio nel 2013 è stato affidato temporaneamente a seguito di una gara informale e fino ad oggi mai interrotto.
Proroghe su proroghe, affidamenti su affidamenti, fino a raggiungere la considerevole cifra di oltre 730.000 euro, giustificati con la sola ed unica motivazione di una gara rimasta inspiegabilmente ferma senza alcuna plausibile motivazione.
Basti pensare che la prima procedura pubblica venne avviata nel mese di dicembre del 2012,per essere revisionata una prima volta nel mese di giugno 2013, una seconda volta nel mese di settembre 2014 ed infine, ci si augura per l’ultima volta,nel mese di marzo 2015.
Una vera girandola di provvedimenti dalla cui lettura si evince poco e niente. Ad oggi tutto ciò che è dato sapere è che sono cinque le offerte pervenute, ancora in attesa di essere completamente esaminate, con il fondato pericolo che trascorra ancora un altro anno prima di vedere definitivamente affidato un servizio delicatissimo come quello dell’alimentazione dei nostri ragazzi.
È il caso di dire che l’efficienza che il nostro caro Sindaco propaganda in ogni quando e in ogni dove, ha obiettivi precisi e mirati, che nulla hanno a che fare con le tanto sbandierate e annunciate best practice o con l’ottimizzazione delle procedure comunale o, ancora,con la funzionalizzazione degli uffici. Eppure il suo programma era tutto all’insegna di “Mission” che esaltavano il funzionamento della macchina amministrativa, la trasparenza, la partecipazione dei cittadini, lo sviluppo economico della città.
E questo senza entrare nel merito della legittimità e della liceità dei provvedimenti adottati. L’Autorità Nazionale Anticorruzione, con un comunicato a firma del suo Presidente Raffaele Cantone del 4 novembre scorso, ha censurato gli affidamenti dei servizi in proroga, ritenendo che l’uso improprio delle proroghe possa assumere profili di illegittimità e di danno erariale e vietandole tassativamente.
L’attenta analisi dell’ANAC illustra, invece, una situazione del tutto diversa, in cui la proroga costituisce quasi una prassi naturale e costante, arrivando a snaturarne del tutto la natura e le funzioni. A indurre le stazioni appaltanti a farne uso, evidenzia l’Autorità, è prima di tutto la mancata programmazione nell’acquisto di beni e servizi, che dovrebbe garantire «il regolare e tempestivo avvicendamento degli affidatari».
Tutto ciò che l’Autorità sull’Anticorruzione censura è esattamente quanto si sta verificando presso il nostro Comune, con una proroga tecnica di ben tre anni che ha portato ad affidare, con questo sistema, la ragguardevole cifra di euro 735.948,86 a fronte di una gara di cui non sono ancora noti i tempi di conclusione.