FROSINONE – “Slider”: così è stata chiamata l’operazione di servizio a contrasto dell’evasione fiscale recentemente conclusa dai Finanzieri del Comando Provinciale di Frosinone, a termine della quale è stato constatato un ammontare di imposte sottratte all’Erario per oltre 14 milioni di euro e denunciate alla locale Procura della Repubblica n. 3 persone colpevoli a vario titolo di reati tributari.
Il nome dell’operazione prende spunto da una componente elettronica, c.d. “slider”, con la quale l’utente muovendo l’indicatore imposta un determinato valore che serve a modificare le impostazioni; ciò riecheggia esattamente la metodologia fraudolenta perpetrata da una società ciociara, risultata far parte di un articolato sistema di frode all’Iva posto in essere attraverso l’interposizione di società c.d. “fantasma”, ovvero inesistenti, aventi per la maggior parta sede nel Nord-Est dell’Italia.
Tale stratagemma, da una parte, faceva sorgere un ingente debito di Iva in capo a quest’ultime società, che puntualmente non provvedevano al relativo pagamento senza peraltro avvertire il timore di incorrere in possibili azioni esecutive da parte dell’Amministrazione Finanziaria in quanto prive di asset aggredibili. Dall’altra, consentiva di immettere sul mercato un ingente quantitativo di prodotti a prezzi molto bassi, mediante le consuete politiche di marketing meglio conosciute come “sottocosto”, falsando in tal modo le regole concorrenziali di mercato e mettendo fortemente in crisi le vendite degli operatori economici onestamente presenti nel medesimo settore di attività.
In questo modo i militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Frosinone hanno accertato un’evasione fiscale, perpetrata nel giro di tre anni, che ha portato nel dettaglio alla scoperta di ricavi non dichiarati per oltre 12 milioni di euro, IVA per 11 milioni di euro, costi indeducibili per 7 milioni di euro, fatture per operazioni inesistenti per oltre 22 milioni ed omesso pagamento delle imposte per circa 5 milioni di euro.
L’indagine, inoltre, ha consentito anche si sottoporre a sequestro penale circa € 500.000,00 concernenti una truffa perpetrata dalla società verificata nei confronti di un istituto di credito bancario operante nella zona. L’attività di servizio ha, infine, consentito di individuare il reale dominus della società ciociara, risultato essere un residente della zona già denunciato ed arrestato in precedenza per reati tributari, nonché di individuare tutti gli operatori economici (circa 20 società/ditte dislocate su tutto il territorio nazionale) che nel tempo hanno avuto rapporti economici con la società verificata, rimanendo però sconosciuti al Fisco.