GAETA – Il sud pontino rischia di perdere il suo ultimo presidio di legalità: l’ufficio del giudice di pace tuttora operante presso l’ex Tribunale di Gaeta, in località Calegna. Per scongiurare questa grave e fondata ipotesi i comuni devono provvedere, entro la fine di settembre, a mettere mano al portafoglio e rispettare gli impegni economici quando sottoscrissero due anni fa una convenzione prevista dalla normativa vigente.
E’ stato molto concreto il presidente del Tribunale di Cassino, Amedeo Ghionni, incontrando i rappresentanti dei comuni di Formia, Gaeta e Itri che, subito dopo la soppressione del Tribunale di Gaeta nel settembre 2013, decisero di far sopravvivere, a proprie spese, questo speciale ufficio, composto al momento da quattro avvocati e di cui è coordinatore un magistrato togato, il Gip del Tribunale di Cassino, il formiano Angelo Valerio Lanna.
La loro fu solo una volontà d’intenti perché il Presidente Ghionni ha lanciato un monito a fare presto per salvare un servizio a Gaeta nei confronti del quale un decreto legislativo ha concesso dallo scorso maggio nuove ed impegnative competenze, anche di natura penale. La posizione debitoria più pesante è quella del comune di Formia che, seguito da quello di Itri, rivendica, però, il merito di aver autorizzato l’utilizzo presso l’ufficio del giudice di pace alcuni suoi dipendenti.
Il Comune di Gaeta si difende affermando provvedere al pagamento delle utenze e di aver messo a disposizione i locali, suoi, dell’ex Tribunale. Ora è destinato ad ospitare, da settembre, il commissariato di Polizia ma il rischio che possa diventare una scatola ancor più vuota è fondato.
Saverio Forte