MINTURNO – Si terrà sabato 10 settembre, alle ore 17,30, presso la Terrazza Morelli di Scauri la 40^ edizione del Premio Minturnae “Ornella Valerio”.
I componenti della Giuria, composta dal presidente Mario Belardinelli, Michele Graziosetto, Paolo Carusi, Bruno Strati, Paolo Norcia, Gerardo Infantino, Luigi Gulia, Beniamino Russo ed il segretario Mario Rizzi, concordemente hanno precedentemente segnalato l’autore del volume L’ultimo anno di una pace incerta. Roma 1914-1915, ed. Le Monnier, Firenze 2016. Dopo un’attenta ricognizione del volume pervenuto, la commissione esprime la seguente motivazione: La giuria del Premio Minturnae ha deciso di premiare, per l’anno 2016, il volume di Marco De Nicolò, L’ultimo anno di una pace incerta. Roma 1914-1915, Firenze, Le Monnier, 2016. Il volume è frutto, da un lato, della lunghissima frequentazione da parte dell’autore di temi e problemi della Roma contemporanea, dall’altro, di un certosino lavoro di scavo tra i fondi archivistici disponibili: da quelli relativi al Ministero degli Interni, alle carte del Gabinetto della prefettura, al fondo del Gabinetto del sindaco, oltre ad alcuni fondi conservati presso l’Archivio Segreto Vaticano.
La ricerca prende le mosse dal 1907, quando – grazie all’impulso dato al governo cittadino dalla Giunta presieduta da Ernesto Nathan – Roma cominciava ad assumere una nuova immagine ed un nuovo ruolo nelle dinamiche politiche del Paese.
Snodo fondamentale di questa evoluzione dovevano rivelarsi gli esiti della “settimana rossa”. Quest’ultima, in effetti, portava ad un generale risveglio della piccola e media borghesia, alla ricerca di referenti politici capaci di garantire l’ordine sociale; a Roma tale risveglio assumeva un carattere del tutto particolare, vista la progressiva compenetrazione dei concetti di ordine sociale e di nazione. In tal senso, l’autore si domanda giustamente se tale saldatura – capace di acuire il contrasto che andava consolidandosi tra classe e nazione – non possa costituire il primo passo della lunga guerra civile italiana, che in qualche modo aveva avvertito le prime avvisaglie con le polemiche relative all’intervento militare in Libia, fortemente voluto dalla maggioranza giolittiana e dalle forze economiche e militariste del Paese.
È in questo quadro che, al momento dello scoppio della prima guerra mondiale, Roma poteva progressivamente diventare il grande palcoscenico del dibattito tra neutralisti e interventisti, un dibattito che in breve sarebbe diventato scontro politico tra socialisti e nazionalisti, scontro ideologico tra classe e nazione, scontro fisico tra le piazze dei lavoratori e le piazze del ceto medio terrorizzato dall’irrompere nello spazio pubblico delle masse popolari.
De Nicolò documenta finemente come tale scontro si sostanziasse anche in una guerra della comunicazione: mentre i neutralisti si rivelarono poco abili a giocare la partita sul piano mediatico e simbolico, gli interventisti colsero il ruolo cruciale di questo aspetto e furono scaltri ad occupare il cuore della città (piazza Venezia, il caffè Aragno, etc.) e ad individuare dei simboli – come la Camera dei Deputati, la casa di Giolitti in via Cavour, il ristorante tedesco Gambrinus – da prendere di mira. Il volume – infine – non trascura gli aspetti legati all’azione della municipalità, con il sindaco Colonna restio inizialmente ad abbracciare la causa nazionalista, ma col passare dei mesi sempre più disponibile a rendere il Campidoglio il proscenio della nuova comunicazione al servizio della proposta politica nazionalista.
La commissione approva all’unanimità la scelta, come vincitore, di Marco De Nicolò, cui andrà il premio di euro 300,00, la conviviale e una targa del Comune di Minturno e una targa del premio “Ornella Valerio”, in argento, eseguita dell’orafo Luigi Farese di Torre del Greco.
Inoltre, la Commissione composta da Michele Graziosetto, Mario Rizzi (segretario), Cinzia Monti, Alessandro Carandente, Beniamino Russo, Paolo Norcia, Pina Scognamiglio, Bruno Strati, Gerardo Infantino, Valter Creo, Fabio Corvatta e Federico Galterio, dopo un articolato confronto ha scelto i seguenti poeti, tutti ex aequo: Emanuele Cerullo e Rosa Gallitelli. La commissione propone, come premio poesia nazionale, il testo di Gabriele Pescosolido dal titolo Per l’anima. Si tratta di un poeta dalla vena poetica autentica e profonda ed è autore di molti volumi di poesia che si sono posti all’attenzione di un vasto pubblico.
Ai premiati (la cui motivazione e riportata a parte) saranno consegnati euro 300 come riconoscimento del Premio Minturnae- Ornella Valerio, la conviviale e una targa d’argento messa a disposizione della famiglia Valerio, eseguita dall’orafo Farese di Torre del Greco.
Infine la Giuria ritiene attribuire il “Premio alla Carriera” al poeta Michele Urrasio per “La considerevole produzione poetica, nonché la pregnante caratura di critico non solo di letteratura, bensì anche di Arte, giornalista impegnato nel settore dell’informazione e della cultura anche in campo europeo e soprattutto per la robusta ispirazione poetica, segnalata da eminenti critici letterari, fin dalle prime opere risalenti al 1965. Il premio consiste in euro 300,00, il diploma di merito, una targa d’argento, la motivazione, cena ed ospitalità per una notte (due persone) presso l’Albergo “Villa Eleonora” di Scauri (LT), sponsor del premio.
Ad Urrasio, otto giorni fa (2-9-2016) in quel di Jenne, per l’opera Sillabe di silenzio è stato attribuito il premio Antonio Fogazzaro.