TERRACINA – Il Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano”, Il Circolo Tematico Nazionale Città e Territorio di Legambiente “Città Invisibili”, e Legambiente Lazio hanno proposto all’Amministrazione Comunale lo studio di un progetto pilota finalizzato alla redazione di un Piano Integrato di rigenerazione urbana del Territorio Costiero del Levante di Terracina, comprendente il sito dell’”Ex-depuratore di Via delle Cave” e l’”Area archeologico-naturalistica di Pisco Montano” ma anche il “Parco del Montuno” e l’”Anello Ciclopedonale di Levante” e la redazione di linee guida per la rigenerazione urbana, identificando interventi-tipo e individuando criteri standard di sviluppo e gestione sostenibile che la Città potrà replicare anche per altre aree, come ad esempio per l’antico “Mercato della Marina”.
Il Laboratorio di Rigenerazione Urbana Sostenibile del Circolo Legambiente di Terracina è già attivo, diretto dal Prof. Ing. Carlo Patrizio, presidente del Circolo Legambiente “Città Invisibili” di Legambiente e professore a contratto di Progetti Integrati e Sostenibilità presso l’Università di Roma “La Sapienza”, con il supporto del Vice-Presidente e Responsabile Scientifico del Circolo di Terracina Ing. Gabriele Subiaco e coordinato dai Soci Arch. Giorgio Giovannini, Arch. Simone Quintavalle e Dott.ssa Silvia Canzano.
La proposta è stata recentemente presentata e discussa con l’Amministrazione Comunale, nella persona del Sindaco dott. Nicola Procaccini e verrà presentata al Parco Regionale dei Monti Ausoni e Lago di Fondi, alla Regione Lazio e ai Ministeri, Mibact in primis, e agli Enti interessati, al fine di definire un Protocollo di Intesa congiunto e sarà utilizzata per l’ottenimento di fondi della nuova programmazione finanziaria europea 2014-2020.
“In Italia la situazione della rigenerazione urbana – spiega Edoardo Zanchini, Vicepresidente di Legambiente nazionale – continua, purtroppo, ad essere negletta dal Governo e dalla maggior parte delle Amministrazioni. La gravissima crisi economica, che ha particolarmente colpito l’edilizia e la contemporanea crisi climatica, insieme alla trasformazione delle città e all’emergere di nuove consapevolezze come quelle culturali e ambientali e nuove domande di cambiamento degli stili di vita, impongono oggi un ripensamento radicale per rigenerare i centri urbani per fermare il consumo di suolo, per riportare qualità e identità dei centri urbani rispondendo alle sfide delle trasformazioni socio-economiche, dei cambiamenti climatici e degli inderogabili impegni in campo energetico. Rigenerare le città significa cambiare modo di concepirle, pensarle e progettarle”.
Incalza Roberto Scacchi, Presidente di Legambiente Lazio: “Per farlo occorre la collaborazione attiva dei cittadini, come nel caso di Terracina, dove il Comitato Cittadino “Pisco Montano” e ora il Circolo Legambiente “Pisco Montano” già da mesi ha iniziato ad individuare obiettivi e strategie di riqualificazione (un esempio per tutti il progetto di ripristino della sorgente termale costiera “Acqua Magnesia” e di tutta la Scogliera di Levante con la riapertura alla balneabilità della zona), ma soprattutto necessita di una sapiente regia comunale, regionale e nazionale che metta al centro la riqualificazione urbana, il ripristino e l’allargamento dei parchi e delle aree protette, la bonifica e rigenerazione di aree naturalistiche soggette a degrado, ed il ripensamento del sistema della mobilità in chiave di sostenibilità, anche per creare nei prossimi anni nuovi posti di lavoro”.
“I cambiamenti climatici e la conseguente necessità di ridurre il consumo di suolo hanno accelerato la convinzione che l’Urbanistica del ‘900 sia definitivamente superata. Ora è urgente costruire strumenti metodologici nuovi, che consentano di intervenire sulle città considerandole veri e propri eco-sistemi complessi. Per fare città non basta fare piani, bisogna attivare processi e la rigenerazione urbana può aiutare questa transizione.
L’iniziativa intrapresa da Legambiente a Terracina” – dichiarano Carlo Patrizio, presidente del Circolo Legambiente “Città Invisibili” nonché Coordinatore della I^ Edizione della Summer School sulla Rigenerazione Urbana Sostenibile di Legambiente, e Anna Giannetti, fondatrice e presidente del Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano” – “riguarda l’applicazione, in un contesto urbano costiero di grande pregio e rilevanza storico-artistica oltre che naturalistica, di uno standard metodologico, replicabile e di qualità, per progetti di rigenerazione urbana sostenibile nella Regione Lazio, e Terracina potrebbe diventare un sito di attuazione proprio per un’ applicazione sperimentale del TU sull’Urbanistica nella speranza che esso includa anche nuovi regolamenti e normative sulla rigenerazione urbana.
Il nostro interesse per questo progetto a Terracina risiede proprio nel fatto che si possa fare sostenibilità a 360 gradi, anche con una Scuola di Formazione specifica, e ciò, in particolare, in un contesto in cui si vuole riconoscere un valore simbolico alla zona insistente sul tracciato della antica Via Appia, nella sua variante Traianea, con l’antico Porto traianeo, una delle più rilevanti della intera Via Appia per strategicità e complessità delle opere realizzate, e oggi anche parte del grande progetto del MiBACT di valorizzazione dell’“APPIA Regina Viarum e prossimo (ci auguriamo tutti) futuro Patrimonio UNESCO.”
“Siamo molto soddisfatti – dichiara il Sindaco di Terracina, Nicola Procaccini– di essere stati scelti da Legambiente come il territorio nel quale si avvia e prende forma questa nuova iniziativa regionale e nazionale di Legambiente e che una area molto preziosa della nostra città legata alla Via Appia nella sua variante Traianea (area recuperata solo da un anno, dopo la chiusura dell’Ecomostro – Depuratore Costiero di Via delle Cave, chiusura che ci è valsa anche una menzione speciale da parte di Legambiente in occasione della tappa a Terracina di Goletta Verde di giugno scorso) – sia la prima ad essere oggetto di una proposta articolata di rigenerazione urbana. La nuova Amministrazione fornirà tutto il supporto politico, amministrativo e tecnico necessario finalizzato a facilitare il percorso di rigenerazione, riconoscendo in questa collaborazione un grande valore aggiunto per il nostro territorio e siglando un protocollo di intesa con Legambiente e gli Enti interessati”.