FORMIA – Perdite a Castellone. Sul caso interviene il Comitato Spontaneo di Lotta contro Acqualatina di Formia.
“Del problema – si legge in una nota – ne abbiamo già scritto lo scorso giugno quando denunciammo una grossa perdita nel popoloso quartiere di Castellone. Ebbene la perdita si è ripetuta, tant’è che ancora una volta siamo a denunciarla.
D’altronde è ormai noto a tutti che il 2/3 dell’acqua immessa nella rete idrica non arriva a destinazione, per colpa del pessimo stato nelle quali si trovano le condutture. Di chi è la colpa? Ovviamente di Acqualatina e nei loro documenti lo confermano.
Non sappiamo quali e quanti sono gli investimenti effettuati dal 2002, di certo sappiamo che sono insufficienti a garantire un servizio efficiente. Eppure ogni due mesi a casa di ogni famiglia di Formia arriva la bolletta e Acqualatina vuole essere pagata, nonostante il lunghissimo elenco di disservizi che ne caratterizzano la gestione.
Eppure ci avevano raccontato la favoletta che con la privatizzazione del servizio idrico la qualità dello stesso avrebbe raggiunto degli standard elevati, tanto elevati da far invidia all’Italia intera ed invece così non è stato.
Lo avevamo capito da subito e da subito lo avevamo denunciato, così come avevamo denunciato il ruolo della classe dirigente della nostra provincia, che alla difesa dell’interesse collettiva ha sempre preferito l’interesse personale.
E’ inutile stare qui a ricordare il nominativo dei politici che – a vario titolo – hanno portato a casa stipendi da migliaia di euro, grazie al loro essere stati scelti per entrare nel consiglio di amministrazioni di Acqualatina.
E qui al danno si unisce la beffa, perché a perderci sono stati i cittadini che si sono visti scippati di un bene essenziale come l’acqua.
L’elenco delle malefatte della società italo-francese sono tante e tali che ci saremmo aspettati l’intervento degli organi di controllo.
Ci risulta però che nessun provvedimento sanzionatorio sia stato preso nei confronti di Acqualatina, che anzi ha potuto godere in questi anni della totale impunità, grazie ai padrini politici che ne hanno sponsorizzato e sostenuto la sua presenza nell’ATO4.
D’altronde il rischio di impresa è stato sempre zero. Ogni volta che la società italo-francese si è trovata in difficoltà, è arrivato l’aumento delle bollette, un prezioso aiutino da parte dell’assemblea dei sindaci e dell’Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico che ha dato la possibilità al gestore di avere l’ossigeno finanziario per non crollare.
E nonostante questo hanno avuto la faccia tosta di chiedere – e ottenere – un mutuo da oltre 110milioni di euro, utilizzato non si sa bene per cosa. A rimetterci i cittadini che si sono trovati a pagare delle bollette sempre più care a fronte di un servizio sempre più inefficiente.
Ebbene di fronte al collasso della qualità del servizio idrico siamo sempre più convinti che per cacciare i predoni dell’acqua sia necessario non pagare la bolletta, forti anche della delibera del consiglio comunale con la quale si vieta il distacco e/o la riduzione del flusso idrico in caso di morosità.
Sfidiamo il gestore idrico a violare il deliberato approvato dalla massima assise comunale.
Si accorgerà di quanto sanno essere risoluti e determinati i cittadini di Formia”.
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