MINTURNO – In riferimento alle opinioni espresse dai rappresentanti della lista ‘Con noi donne’ in merito alla ‘vituperata’ (dai medesimi) inclusione di un progetto di ciclabile nelle delibere di indirizzo della Giunta Comunale, il Co.S.Mo.S. ha premura di mettere in chiaro alcune proprie posizioni, che possono valere come risposta, certamente, ma anche come invito alla riflessione.
Le argomentazioni portate a sostegno del ‘no‘ ad una possibile pista e/o rete (che sarebbe ancora meglio) ciclabile per il nostro territorio, ci appaiono quantomeno puerili. Potrebbero usarsi altri aggettivi, ma limitiamoci a considerare benevolmente l’esternazione come un’ingenuità.
Il fatto che ci siano stati cinquant’anni di statu quo, ad esempio, dovrebbe essere la ‘molla‘ che faccia scattare una reazione verso un’azione che osi una certa – finalmente – progettualità territoriale, soprattutto in merito alla questione ‘turismo‘. È evidente che l’immobilità, di fatto, risulta in un arretramento della comunità, e la cosa è constatabile da chiunque abbia gli occhi aperti quanto meno a fessura, se non spalancati.
Riguardo alla fonte di introito per l’Amministrazione, individuata nel lungomare di Scauri-Marina di Minturno, si fa notare che l’area ex Sieci è stracolme di strisce blu completamente inutilizzate nelle ‘ali’ laterali del piazzale adibito a parcheggio. Forse i 50 metri necessari a percorrere da pedoni la distanza fino al mare è un deterrente? Oppure mancano auto per riempire quegli stalli? Alle menti ragionevoli lasciamo la ricerca di una risposta.
Il riferimento agli ‘sportivi della domenica‘ e ai ‘turisti ciclisti‘ è un disarmante indizio del digiuno assoluto di chi esterna in quell’articolo riguardo il tema della ‘ciclabilità‘.
Una ‘pista’ (o una ‘rete’) ciclabile non è una sorta di ghetto per lo sfogo di impulsi ludici, ma una infrastruttura direttamente connessa alla mobilità: rimandiamo alla nutrita serie di fonti per aggiornarsi su questo argomento, e di farlo prima di emettere un comunicato stampa, per evitare imbarazzanti figuracce.
Pedonalizzare, poi, le domeniche, ma ‘tranne luglio e agosto’ è esattamente il contrario di quello che ogni località turistica degna di questo nome opera. Magari si potrebbe chiedere a chi pratica virtuosamente certe soluzioni qual è la logica che esse sottendono, e ci fermiamo qui, per ragioni di spazio.
Quanto, infine, alla spesa presupposta per i ‘manufatti‘ di cui si parla nelle dichiarazioni in oggetto, be’, soprassediamo, intanto perché prive di ogni fondamento contestuale, in secondo luogo perché sottintendono la solita noiosa logica del ‘ci sono altre priorità‘, quando invece noi riteniamo – e credo chiunque abbia un minimo di visione d’insieme condivida – che gli interventi debbano seguire strade parallele: è quel che ogni aspirante amministratore si candida a fare – salvo poi mantenere l’impegno.
Tra parentesi, vogliamo soltanto aggiungere – si vada a verificare attraverso studi seri ed oggettivi quanto qui scriviamo – che ovunque si siano realizzati nuovi parcheggi e/o allargamenti delle strade per favorire lo smaltimento del traffico, l’unico risultato concreto raggiunto è stato l’aumentare dello stesso traffico.
La nostra non vuole essere una polemica, ma una doverosa precisazione su temi di cui ci occupiamo, in qualità di volontari (il che non vuol dire incompetenti). Altra precisazione: non si tratta neanche di una difesa delle delibere di indirizzo in questione o dell’amministrazione che le ha emesse, ci riserviamo di giudicare i fatti, più che le dichiarazioni di intenti che nel nostro Comune, come in generale in Italia, sembrano essere un praticatissimo e fruttifero sport.