MINTURNO – Torna lo spettro della chiusura del punto di primo intervento di Minturno. Potrebbe vedere una vera e propria dismissione l’ex ospedale di Via degli Eroi, a seguito della decisione della Regione Lazio di chiudere tutti i Punti di Primo Intervento (PPI) sul territorio pontino. Almeno se non arriverà chiarezza a stretto giro.
Tramite informativa della Direzione Salute e politiche sociali, registrata il 13 settembre scorso, indirizzata ai direttori generali delle Asl Rm2, Rm4, Rm5, Rieti, Viterbo e Latina, infatti, si avvisano le Aziende sanitarie locali interessate (invitandole “a comunicare con cortese sollecitudine le azioni che si intendano intraprendere” in merito), che “con nota prot. n. 354891 GR/11/48 del 05/07/16 la Regione Lazio ha comunicato al Ministero della Salute e a quello dell’Economia e delle Finanze che, da una ricognizione effettuata, risultano attivi sul territorio regionale n. 13 Punti di Primo Intervento e che la stessa, in coerenza con quanto disposto dal D.M. n.70/2015, ne prevede la disattivazione”. Decreto, quello citato, che fissa gli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera, ma non prevede l’abrogazione di presidi di emergenza specialistici in strutture consolidate.
Recentemente ha lanciato l’allarme anche il Consiglio Popolare Ospedale di Gaeta per l’imminente chiusura del punto di primo soccorso dell’Ospedale “Monsignor Di Liegro”. Si tratta, come si capisce, di una chiusura generale di tutti i Ppi non solo della provincia di Latina ma anche di quelle di Frosinone, Rieti e Viterbo. Dunque, la scure della spending review si abbatte sulle strutture di prossimità di tutto il Lazio.
L’ex ospedale di Minturno vanta oltre 25mila prestazioni annue e serve un bacino di circa 40mila abitanti, compresi i residenti dei Comuni di Spigno Saturnia, Castelforte e Santi Cosma e Damiano, e buona parte del territorio dell’alto casertano e del cassinate, raggiungendo il massimo picco di attività proprio durante la stagione estiva.
Allo stato attuale, nella struttura viene ospitato il Laboratorio Analisi mentre recentemente è stato destituito il servizio di endocrinologia. Anche il progetto della Casa della Salute, dal costo di due milioni di euro, che avrebbe portato sul territorio ulteriori servizi per i cittadini, sembra essere sparito, visto che il finanziamento è stato stralciato dal bilancio regionale.
Giuseppe Mallozzi
Fonte: Il Giornale di Latina