GAETA – Dopo l’annuncio della candidatura a sindaco di Gaeta, Antonio Raimondi ha aperto ufficialmente la sua campagna elettorale nella saletta ristorante dell’albergo Mirasole. Con lo scopo dichiarato di “riannodare” i fili con la sua passata consiliatura. Eni, Avir, porto commerciale, beni demaniali e tanti altri argomenti sono stati rappresentati come spezzoni di un gomitolo che l’aspirante primo cittadino ha distribuito in prima fila per poi rimetterli insieme. Soprattutto il protocollo Eni che, a cinque anni dalla firma è rimasto in gran parte inattuato. Punto centrale del programma di Raimondi è la riduzione delle tasse. Nelle sue intenzioni l’addizionale irpef comunale e l’imu, rispettivamente all’8 e 10,6 per mille, dovrebbero scendere di uno 0,01 l’anno. Per la tari (tassa sui rifiuti) ha proposto una riduzione della pressione fiscale pari a 500.000 euro l’anno, mentre per la Cosap (occupazione di suolo pubblico) ha espresso la volontà di eliminare il canone a quelle attività commerciali che assumeranno personale. Sul piano politico invece ha proposto un accordo tra gli sfidanti di Mitrano, da sottoscrivere all’indomani del primo turno elettorale. Un’idea che, se attuata subito, magari tramite primarie, avrebbe evitato un frazionamento tra le forze civiche, progressiste e di sinistra che rende ora assai ardua la ricomposizione.
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