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Minturno / Basta Acqualatina, il comitato chiede il ritorno alla gestione pubblica

MINTURNO – Domenica 2 ottobre 2016 presso la sala Labter dell’Ente Parco Riviera d’Ulisse, nell’area ex Sieci di Scauri, si è tenuta un’assemblea pubblica organizzata dal Comitato per l’Acqua Pubblica di Minturno-Scauri. Gli appartenenti al Comitato hanno organizzato l’incontro con l’intento di aggiornare i propri concittadini su quanto sta avvenendo nell’ATO4.

Erano presenti al tavolo, oltre a Emanuela Ambrosino del Comitato Minturnese, Gennaro Varriale del Comitato per l’Acqua Pubblica di Formia, due rappresentanti del Comitato acqua di Anzio e Nettuno e Dario Gargiulo di Sinistra Italiana Minturno.

Emanuela Ambrosino spiega le motivazioni che hanno spinto il Comitato ad indire l’incontro e le principali sono le carenze idriche registrate quest’estate e i nuovi assetti che pare si stiano delineando all’interno dell’ATO4 (Ente d’Ambito Territoriale che nello specifico comprende i Comuni del basso Lazio) soprattutto da quando, alle ultime elezioni amministrative, sono stati eletti sindaci più sensibili ai problemi generati da Acqualatina ai cittadini del territorio. Alcuni sindaci si avvalgono da svariato tempo delle competenze dei comitati locali come il comune di Aprilia e di Bassiano che collaborano con lo storico Comitato Cittadino Acqua Pubblica di Aprilia. Ultimamente, il Sindaco di Latina, Damiano Coletta, ha chiamato accanto a sè uno storico rappresentante dei comitati per l’acqua pubblica Roberto Lessio attribuendogli l’incarico di assessore all’Ambiente e alle Politiche Energetiche e Angelo Casto, sindaco di Nettuno, si avvale della consulenza del Comitato per l’Acqua Pubblica di Anzio e Nettuno.

Emanuela Ambrosino illustra l’attività del Comitato minturnese che contempla, tra l’altro, un’attività di disobbedienza civile che si manifesta con un’ autoriduzione delle bollette dalle quali vengono defalcate le cifre relative a voci che si ritengono incongrue o non trasparenti, attività che coinvolge una settantina di utenti in modo reiterato da alcuni anni.

Gennaro Varriale insiste sul fatto che disobbedire, in un numero sempre maggiore di utenti, non pagando o ricalcolando le bollette di Acqualatina, sottraendo le risorse provenienti dall’incasso delle stesse, può spingere il gestore ad abbandonare la partita diventando per questo insostenibile una gestione con troppi utenti morosi.

Sinistra Italiana Minturno, nella persona di Dario Gargiulo, ribadisce con forza il pieno sostegno ai comitati acqua dell’ATO4. Ringrazia tutti i comitati ed in particolare quello di Minturno, per il lavoro svolto sino ad ora sul nostro territorio in forma del tutto volontaria. Ribadisce, inoltre, che Sinistra Italiana è assolutamente per la ripubblicizzazione del servizio idrico.

Si ricorda che nel 2011 un referendum stabilì che gli italiani votarono affinché l’acqua e la sua gestione siano totalmente pubbliche ed in quest’ottica si chiede alla conferenza dell’ATO4, composta anche dai sindaci, di seguire ed attivare l’articolo 35 della convenzione che prevede che l’autorità ATO4 , dove appunto i sindaci sono soci di maggioranza, possono in qualsiasi momento, con le dovute condizioni e preavvisi recedere dal contratto di gestione. In questo caso il gestore dovrebbe garantire il servizio sino alla consegna dei beni e della costituzione di una società di diritto pubblico.

Intendiamo rispondere anticipatamente a chi avanza dei dubbi che naturalmente sorgono riguardo alle penali da pagare nei confronti di Acqualatina nel caso di recesso anticipato, infatti una risposta c’è: Acqualatina , a causa di continui disservizi, danni e disagi, dovrebbe pagare diversi milioni di Euro alle popolazioni dell’ato4, questo basandosi su uno strumento già esistente, il MALL; quindi una compensazione è possibile. Ritiene, inoltre, fondamentale scongiurare la vendita del pacchetto di Veolia ad ACEA.

Dario Gargiulo aggiunge: “Questi signori devono liberare la nostra acqua. I Sindaci, o almeno molti dei 38 amministratori o delegati dei territori che siedono nella conferenza dell’ATO4 decidano da che parte stare, se dalla parte del gestore o dalla parte dei cittadini. Chiediamo con forza che nel frattempo le amministrazioni deliberino contro il distacco e la riduzione dei flussi, che a Minturno la popolazione ha già richiesto con un congruo numero di firme raccolte, cosa che sarebbe un atto di vero indirizzo politico nel segno del rispetto nei confronti della popolazione e di difesa della democrazia.”

Tra le situazioni illustrate dal Comitato di Anzio e Nettuno vi è uno studio effettuato dal Comitato di Aprilia sull’applicazione del parametro MALL. Questo strumento nacque per valutare la qualità del servizio offerto dal gestore dove viene attribuito un punteggio che, quando ottimo, è equivalente ad 1; a questo punteggio vengono sottratti i vari disservizi che comprendono, ad esempio, le cattive qualità dell’acqua, della depurazione e della distribuzione. I comitati, nel loro studio, individuano somme rappresentabili in penali per un ammontare di parecchi milioni di Euro fino al 2011. Denaro appartenente ai cittadini ma mai richiesto dai 38 sindaci appartenenti all’ATO4 che, ricordiamo, detengono il 51 per cento delle quote della società che gestisce il servizio idrico.

Il Comitato di Anzio e Nettuno ricorda inoltre che tutto quello che solitamente imputiamo ad Acqualatina come disservizio, deriva anche da scelte sbagliate fatte in assemblea dei sindaci dove incompetenze e complicità hanno portato all’attuale situazione. Continua il Comitato di Anzio e Nettuno spiegando ai presenti la questione del debito bancario effettuato da Acqualatina avvenuto nel 2007: per ottenere un finanziamento di 114 milioni di euro dalla Depfa Bank, alcuni comuni, compreso quello di Minturno, hanno sottoscritto un accordo mettendo le azioni che posseggono di Acqualatina in garanzia del prestito ricevuto.

Questa azione risulterebbe illegittima in quanto le quote azionarie di un ente pubblico non possono essere messe a garanzia di debiti fatti da una società privata se pur partecipata. Sempre il Comitato di Anzio e Nettuno replica alla proposta avanzata dal portavoce di Sinistra Italiana riguardante la ripubblicizzazione del servizio idrico e l’articolo 35 della Convenzione affermando che è vero che questo articolo preveda la recessione del contratto con il gestore (e quindi con tutta Acqualatina, sia la parte privata che quella pubblica) ma alle condizioni espresse dall’art.24 che impone il pagamento non di una penale ma di tutti gli investimenti realizzati al netto degli ammortamenti, della presa in carico di tutti i debiti derivanti da finanziamenti bancari (vedi Depfa Bank), ecc. e tutto questo a carico del nuovo gestore che subentrerà; inoltre il nuovo gestore dovrà essere” gradito” ai finanziatori (vedi sempre Depfa Bank), in caso contrario verrà richiesto il rientro dei debiti immediatamente e senza sconti. Bisogna anche considerare i cambiamenti legislativi intervenuti in questi anni, in particolare la Finanziaria 2015 in cui è stata data una stretta alla possibilità di costituire Aziende speciali o Consortili ex-novo: bisogna presentare un piano di fattibilità al ministero che deve approvarlo, bisogna versare una fidejussione pari ai primi 5 anni di spese sostenute dal nuovo Ente, essendo poi ente strumentale dei comuni costituenti, il capitale iniziale sarà a carico dei comuni e sottoposto al patto di stabilità, per il quale gli enti locali non possono, investire somme dai loro bilanci in quanto i costi e le entrate devono essere sempre in pareggio e l’eventuale avanzo di gestione non può essere toccato.

Pertanto una azione di questo genere risulterebbe impossibile da sostenere finanziariamente, a meno ché, non si decide di far pagare tutto ai cittadini aumentando indiscriminatamente e spropositatamente tasse e servizi. Per tutti questi motivi e altro ancora riteniamo sia sconveniente perseguire questa strada. La ripubblicizzazione è un processo che coinvolge i comuni, il gestore e i cittadini. Esso comporta prima di tutto (nel caso dell’ATO4) la rimozione di alcuni meccanismi che hanno portato alle criticità della gestione del SII modificando e/o cancellando delibere e atti amministrativi contraddittori con tale processo riequilibrando la gestione su un modello di tipo pubblicistico. Bisogna agire in modo che il socio pubblico si riprenda il controllo della società Acqualatina smontando le clausole che sono da ostacolo, intervenendo sullo Statuto della Società e sul rinnovo del management; riacquisire le quote del socio privato alle migliori condizioni possibili, utilizzando tutte le risorse che Acqualatina ha indebitamente sottratto ai comuni e ai cittadini. Quindi iniziare il processo di trasformazione da S.p.a. a Azienda speciale consortile partecipata, che è l’obiettivo dei comitati per una vera ripubblicizzazione del SII.

In conclusione, il comitato di Minturno, si augura che il sindaco di Minturno e l’attuale amministrazione si attivi concretamente in azioni a tutela dei cittadini contro l’inadempienza del gestore idrico. Acqualatina, lo scorso 7 settembre, durante una riunione speciale riguardante la criticità idrica nel sud Pontino, ha esposto le problematiche dell’infrastrutture delle reti idriche della zona, con una percentuale preoccupante stimata nel 70% di perdite dell’acqua immessa nel sistema idrico . Lo stesso gestore dichiara che tali infrastrutture siano del tutto vetuste. Quali investimenti, pagati profumatamente dagli utenti ,sono stati mai effettuati nel territorio? E quale sarebbe la risposta dell’amministrazione locale, presente a questa riunione, dopo aver acquisito tale dichiarazioni?

Il Comitato di Minturno auspica anche in un corretto e chiaro atteggiamento a favore degli utenti da parte del sindaco Stefanelli durante la prossima conferenza dei sindaci dell’ Ato4, augurandosi che le scelte espresse dal sindaco in tale sede possano essere concrete posizioni che tutelino la cittadinanza. Si ricorda l’appuntamento settimanale del Comitato di Minturno presso il Circolo Gramsci, in via Pio XII ( – altezza via Appia 477 presso ex Magazzino Nocella) ogni giovedi pomeriggio con orario 17-19.

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