VENTOTENE – Un chilo di alluminio, 5 di plastica e oltre 3 e mezzo tra fuochi d’artificio e indifferenziata. In tutto quasi 10 chili di rifiuti gettati in mare a qualche centinaia di metri di distanza dalla costa del porto romano di Ventotene e raccolti in meno di due ore. A renderlo noto è il Centro Italiano Ricerche e Studi per la Pesca (Cirspe) che, grazie al sostegno di Costa Crociere Foundation, sta mettendo in campo tutte quelle azioni per ridurre la produzione dei rifiuti in mare e il loro corretto conferimento.
“I rifiuti – spiegano dal Cirspe – raccolti tutti al di fuori dei siti di immersione, sono solo una parte di quelli presenti. Abbiamo riportato in superficie, differenziandoli successivamente assieme a tutti gli altri materiali, anche una sedia a sdraio e una scaletta di ferro. Non siamo riusciti, però, a riportare un carrello e diversi secchi dove i pesci ricavano la loro casa – come ha fatto un piccolo polpo – con tutta una serie di conseguenze per la loro salute. Un danno per il mare e chi lo abita”.
“Le attività di raccolta di rifiuti solidi – proseguono dal Cirspe – si svolgono anche su fondali con profondità comprese tra la costa e i 50 metri, perché vedono la presenza dell’uomo a contatto però con siti naturalistici che possono essere anche di grande pregio. Queste aree non sono raggiungibili dall’attività della pesca a strascico, che non può operare all’interno di 1,5 miglia nautiche dalla costa, ecco perché abbiamo previsto il coinvolgimento delle associazioni di subacquea o della pesca sportiva, direttamente interessate dalla problematica dei rifiuti presenti sui fondali. Grazie alla loro partecipazione e collaborazione – conclude il Cirspe – stiamo individuando le aree a maggiore criticità elaborandone una mappatura per permettere interventi adeguati”.