GAETA – Il cadavere di Giulio Oliviero è stato ritrovato all’interno del peschereccio Rosinella, affondato sei mesi fa insieme al suo equipaggio. Il ritrovamento è avvenuto poco prima delle 18, alla terza ispezione effettuata sull’imbarcazione.
Secondo quando si apprende, il corpo del comandante è stato trovato incastrato all’interno del suo alloggio durante l’ispezione del relitto che ieri è stato ripescato e portato in porto a Gaeta. I resti, in stato di composizione molto avanzato, erano nascosti da alcune reti che gli erano finite addosso e per questo è stato difficoltoso identificarlo ad una prima occhiata.
Il cadavere di Giulio Oliviero era confuso nelle reti, in una botola trasformata in un ripostiglio sotto il letto in cui aveva dormito sino a qualche minuto prima. A sei mesi esatti dai fatti, l’affondamento del “Rosinella” a 8 miglia a sud-est di Punta Stendardo, nel tratto di mare antistante il litorale di Baia Domizia, ha conosciuto il suo tragico e prevedibile epilogo.
Il consulente di fiducia del sostituto procuratore Marina Marra, il tecnico formiano Giovanni Di Russo, ha rinvenuto i poveri resti del comandante del peschereccio affondato, Giulio Oliviero, di 44 anni, di Ercolano. Il ritrovamento è avvenuto lungo la nuova banchina del porto commerciale di Gaeta dove era stata sistemata la paranza martedì sera dal potente pontone che l’aveva fatta riemergere da una profondità di 62 metri. Il magistrato titolare delle indagini aveva disposto in mattinata lo svuotamento della barca ma il tentativo di ritrovare il cadavere Oliviero è fallito alla presenza della vedova, Rosa Imparato.
La famiglia, attraverso l’avvocato Vincenzo Propenso, ha chiesto poi all’Autorità portuale del Lazio di continuare a terra le operazioni peritali ma, viste le numerose prescrizioni richieste e probabilmente per gli alti costi, si è deciso di mettere in galleggiamento il peschereccio. Sono state rimosse così le reti inzuppate d’acqua ed in deposito ricavato sotto un letto è stato rinvenuto, tutto sommato in buone condizioni nonostante i sei mesi trascorsi in mare, il cadavere di Oliviero.
Il comandante indossava solo gli slip: è stato svegliato nel sonno per un’improvvisa perdita d’acqua? Lo dovrà accertare il perito della Procura che, dichiarandosi ottimista nel definire nei prossimi 60 giorni la causa o le cause dell’incidente, ha scattato decine e decine di fotografie a bordo del “Rosinella”.
Intanto su disposizione del Pm di turno presso la Procura di Cassino è stato rimosso in serata dal medico legale incaricato il cadavere mummificato del comandante Oliviero per essere sottoposto nei prossimi giorni ad autopsia.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.