GAETA – Si coalizzano le forze extraconsiliari contro la chiusura del punto di primo intervento. Da villa delle Sirene fin sotto l’ospedale, affianco alle bandiere del “Consiglio popolare ospedale di Gaeta” hanno marciato ieri gli attivisti di rifondazione comunista, movimento 5 stelle e liste Passerino. Completamente assenti l’amministrazione comunale ed i consiglieri in carica.
A cui del resto i manifestanti attribuiscono il “disfacimento” della rete sanitaria. L’amministrazione crede che il punto di primo soccorso sarà non solo mantenuto ma “potenziato”. Un concetto che non torna in quanto il direttore Generale di Asl Latina Giorgio Casati in un incontro a Minturno, dove il punto di primo intervento è soggetto allo stesso rischio chiusura, ha parlato di “rimodulazione”. Sono in tutto 7 i punti che, secondo un documento interno dell’asl, dovrebbero chiudere, 13 in tutta la Regione. “Il documento – ha detto il segretario di rifondazione comunista Benedetto Crocco – doveva evidentemente rimanere segreto, ma sono stati beccati con le mani nella marmellata”. Di fatto, entrando nello specifico, il sindaco di Gaeta Cosmo Mitrano ha parlato di maggiore presenza a Gaeta dei medici ministeriali che effettuano le visite per la “Gente di Mare” e di un ambulatorio specializzato per la “bpco”, malattia cronica polmonare, tra le prime 4 cause di mortalità nel mondo. Specilità che non hanno nulla a che fare con il punto di primo intervento.
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