GAETA – Tantissimi pescatori di Formia e Gaeta ma anche di altre marinerie italiane hanno partecipato domenica pomeriggio ai funerali di Giulio Oliviero, il comandante di 44 anni del “Rosinella” affondato a largo di Gaeta il 19 aprile scorso dopo alcune ore di navigazione dalla partenza dal molo Azzurra di Formia.
Le esequie del comandante Oliviero si sono svolte a Ercolano, presso la basilica di Santa Maria di Pugliano, e a stringersi attorno alla vedova Rosa Imparato e ai figli c’erano tanti suoi concittadini di Ercolano e – come detto – moltissimi pescatori del Golfo. Gli stessi che nel corso del tempo avevano conosciuto ed apprezzato il comandante del “Rosinella” ormai formiano d’adozione per le sue necessità lavorative. E proprio per permettere in un giorno festivo la partecipazione di un maggior numero di ex suoi colleghi di lavoro sono state anticipate di un giorno le esequie del comandante Oliviero. Distrutta dal dolore e da una tragica vicenda iniziata sei mesi fa, la signora Imparato ha dichiarato che per lei e per la sua famiglia il lutto, quello vero, inizia solo oggi.
Il sacerdote Don Franco Imperato, che ha celebrato il rito funebre ha detto: ”Sono convinto che chi non proviene dalle famiglie dei marittimi non potrà mai comprendere che cosa è il lavoro sul mare. E che cosa sono certi momenti, davvero difficili, quando si scatenano le forze della natura. Eppure, ho avuto modo di constatare che in questi uomini non c’è paura ma la determinazione che solo attraverso questo dono, che è il loro lavoro, possono portare avanti la famiglia”.
Come si ricorderà, il corpo dello sfortunato comandante era stato ritrovato quasi per caso mercoledì sera all’interno di una botola del relitto del peschereccio ormeggiato presso una banchina del porto commerciale di Gaeta a 24 ore dalla conclusione delle delicate operazioni di recupero del relitto affondato a 8 miglia a sud-est di punta Stendardo nel tratto di mare antistante il litorale di Baia Domizia.
In attesa dei primi risultati del lungo esame autoptico svolto sabato pomeriggio dalla dottoressa Lucia Broccoli – il medico legale incaricati dal magistrato titolare della indagini, il sostituto procuratore Marina Marra – nella giornata di lunedì il “Rosinella”, che non è stato posto sequestro, potrebbe essere messo a secco in un cantiere di Gaeta prima di essere trasferito in un’analoga struttura di Torre Annunziata o di Castellammare di Stabia.
Si tratta di un’operazione peritale sollecitata dalla famiglia Oliviero per individuare la causa o le cause dell’affondamento avvenuto sei mesi fa. Inizia dunque una lunga e aspra battaglia legale per dare risposte ai tanti quesiti di questo naufragio che ha provocato tre vittime e sono tuttora avvolti nel mistero.