SEZZE – “Non spegnete quella luce”. Il grido di angoscia lanciato trasversalmente da comitati spontanei, forze politiche e singoli cittadini trova manforte nella posizione del Sindacato Medici Italiani. Nella mattinata di sabato 29 i camici bianchi esprimeranno in un incontro – dibattito presso il centro sociale “Calabresi” la loro contrarietà alla sospensione dell’assistenza medica notturna, ed ai sempre più probabili ridimensionamenti se non chiusure di 7 punti di primo soccorso della provincia di Latina, 13 in tutto il Lazio. Nonostante le proteste, come nel caso di Gaeta, siano affidate per lo più ad iniziative di nicchia, la voce dei medici conferma tutti i timori già espressi sabato scorso a dal corteo che ha attraversato l’intera città di Gaeta per terminare proprio davanti al punto di primo soccorso da dove è stata già asportata l’insegna. Nonostante i continui incontri tra il manager di Asl Latina Giorgio Casati ed i rappresentanti dei comuni e le rassicurazioni espresse dal sindaco di Gaeta Cosmo Mitrano in un comunicato che parla di “potenziamento” a Gaeta e Minturno sono in molti a non credere nel mantenimento dello status quo. Lo testimoniano le oltre 1.500 firme raccolte dal Consiglio popolare ospedale di Gaeta in sole tre settimane. Durante l’incontro di Sezze si cercherà di fare luce su quanto previsto dal decreto ministeriale 70/2015 e sulle ricadute nella provincia di Latina.