MINTURNO – I Consiglieri del gruppo “Idee e legalità” Massimo Signore e Maria Di Girolamo hanno deciso di non partecipare all’adunanza ordinaria del consiglio comunale del 3 Novembre perché pensano che i diritti dei cittadini, prima di tutto, nonché dei consiglieri comunali di opposizione vadano rispettati e meritino dignità.
“Teniamo a precisare – dichiarano i due esponenti dell’opposizione – che siamo cittadini minturnesi prima ancora che consiglieri comunali e che saremo sempre vicino alla cittadinanza e a disposizione della stessa nelle battaglie che riguardano gli interessi del territorio attivandoci personalmente presso le Istituzioni di riferimento per la tutela dei nostri diritti.
Siamo di fronte al quarto consiglio comunale convocato in violazioni delle più elementari disposizioni di riferimento. Abbiamo sempre soprasseduto in nome di un’opposizione corretta superando le violazioni dei nostri diritti cercando, in tempi ristretti, di documentarci adeguatamente al fine di poter esprimere la nostra idea sulle scelte della amministrazione. Convocare un consiglio, senza condividere neanche data e orario, alle nove del mattino, senza garantire la possibilità alla cittadinanza di partecipare, tra l’altro a ridosso della festa di tutti i santi, nel nome di una asserita straordinarietà relativa alla problematica dei trasporti e della sanità, quando poi all’ordine del giorno vengono inseriti anche altri argomenti, variazione di bilancio di circa 250.000 euro o ancor di più prelevamento dal fondo di riserva delle maggiori indennità dei nostri amministratori, significa svilire e svuotare di contenuto e di pregio argomenti così importanti che meritavano altro dibattito.
D’altronde arrivare ad un consiglio comunale su temi talmente importanti, quali la sanità e i trasporti, non solo dopo aver agito in solitario ma con due proposte di determinazioni completamente prive di qualsiasi contenuto sostanziale sembra realmente collidere con il senso più elementare di cittadinanza. Altre sono le iniziative da intraprendersi e che la cittadinanza si aspettava e meritava. Naturalmente agiremo nelle sedi opportune per affermare i nostri diritti”.