LATINA – Sono in tutto 15 le ordinanze eseguite dai carabinieri di Latina in queste ore: 8 in carcere e 7 ai domiciliari. A finire sotto la lente d’ingrandimento della Procura della Repubblica di Latina imprenditori e personaggi eccellenti del mondo della politica. Tre i filoni d’inchiesta che hanno portato ai 15 arresti per politici e funzionari del Comune di Latina, indagati per associazione a delinquere finalizzata a una serie di reati contro la pubblica amministrazione.
Sotto inchiesta è finita la precedente amministrazione capeggiata dall’ex sindaco di Latina Giovanni Di Giorgi (Fratelli d’Italia), che in queste ore è stato portato presso la caserma del comando provinciale dei carabinieri, insieme all’ex assessore all’urbanistica Giuseppe Di Rubbo (Forza Italia) e l’ex consigliere provinciale e manager sportivo anche lui politico di centrodestra Silvano Spagnoli. In manette anche il dirigente del Comune di Latina Rino Ventura Monti, il funzionario del Comune di Latina Nicola Deodato, il costruttore Massimo Riccardo e l’architetto Luca Baldini.
E’ stato condotto nel carcere di Velletri Vincenzo Malvaso, ex consigliere comunale di Forza Italia a Latina, imprenditore al centro dell’inchiesta sulla “variante” che porta il suo nome. Grazie a quella decisione fu possibile realizzare ben oltre la cubatura prevista inizialmente. L’immobile che stava realizzando alle porte del capoluogo, a Borgo Piave, è stato sequestrato a gennaio del 2015 e da quanto si apprende da lì si sarebbero sviluppati altri filoni d’indagine che hanno portato all’operazione odierna. Lo stesso gruppo di politici, imprenditori e dirigenti pubblici avrebbe spaziato dall’urbanistica di manica “larga” ai lavori affidati senza gare, da compravendite di appartamenti a dir poco singolari a passaggi di denaro tutti da capire.
E’ stata anche chiesta l’autorizzazione a procedere alla Camera dei Deputati anche per Pasquale Maietta, deputato di Fratelli d’Italia e presidente del Latina Calcio.
Ai domiciliari: Elena Lusena, funzionario del Comune di Latina, gli imprenditori Andrea Capozzi, Sandra Capozzi, Antonio Di Girolamo, Fabio Montico, Fabrizio Montico, e l’amministratore Roberto Pellegrini.
La vicenda riguarda appalti eseguiti senza alcuna gara, il settore urbanistica e gli impianti sportivi. I reati contestati sono corruzione, falso e abuso d’ufficio con il vincolo associativo. L’inchiesta prenderebbe le mosse dalle vicende legate agli impianti sportivi, tra cui i lavori per la tribuna ospiti dello stadio Francioni di Latina e per la piscina comunale.
Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore Giuseppe Milano mentre il Giudice che ha firmato le misure precauzionali è Mara Mattioli. Il Comando Provinciale dei Carabinieri di Latina ha indetto una conferenza stampa per le ore 12 presso la Procura della Repubblica, durante la quale è stato chiarito che le indagini sono partite dal 2013. Ben 800 le pagine di informativa, che sarà passata alla Corte dei Conti. L’inchiesta è nata da un’interrogazione parlamentare presentata da Giuseppe Vacciano e Ivana Simeoni, allora senatori del Movimento 5 Stelle poi passati al gruppo misto, eletti a Latina, che la Prefettura ha girato in Procura. L’atto parlamentare si riferisce ai rapporti tra Comune e Nuoto 2000 dai quali è emerso il raggiro ai danni dell’ente.
Sotto inchiesta l’ampliamento dello stadio, che è stato possibile grazie alla distrazione di fondi destinati all’ex Albergo Italia, i piani particolareggiati che hanno coinvolto un numero rilevante di immobili con una ricaduta sociale enorme e lo spacchettamento degli appalti con una gestione definita allegra. Risultano indagate anche altre 50 persone.
L’inchiesta ha scoperchiato quello che è già stato definito il “Sistema Latina” a causa dello stato di diffusa illegalità e per la confusione tra pubblico e privato. Nel corso della conferenza, tenuta dal procuratore Andrea De Gasperis, è stato riferito, tra l’altro, di lavori affidati senza gare, addirittura una scheda per far funzionare la centrale termica dello stadio presa dall’ospedale e di opere eseguite nel terreno di gioco della ex Fulgorcavi – dove si allena il Latina – in assenza di determina, su un terreno non ancora accatastato e persino con un allaccio abusivo.
Le indagini proseguono.