MINTURNO – Erano in 700 ieri mattina alla manifestazione organizzata dai pendolari della stazione di Minturno-Scauri contro il nuovo orario dei treni deciso da Trenitalia, in vigore dal 14 dicembre. Nonostante le recenti rassicurazioni della Regione e del sindaco Gerardo Stefanelli, che sono riusciti a garantire una quota di convogli in partenza da Minturno, gli organizzatori – Comitato Pendolari, Terranima e Confconsumatori – hanno deciso lo stesso di confermare il corteo, che si è radunato alle 10 nel piazzale antistante l’ex fabbrica Sieci di Scauri e da lì ha percorso il lungomare, deviando su Via Marconi e proseguendo lungo la Via Appia fino al parcheggio della stazione ferroviaria.
Una partecipazione molto ampia, scortata da Polizia, Carabinieri, Polizia Municipale e Protezione civile di Minturno, con tanto di striscioni e cartelloni. “Minturno Stazione, nessuna variazione” lo slogan più gettonato durante la marcia gridato dal corte, che non ha avuto un carattere non tanto di protesta quanto di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e del mondo istituzionale per ottenere un miglioramento del servizio. Diverse le associazioni che hanno appoggiato la manifestazione: il Dopo lavoro ferroviario di Minturno, il Cosmos che ha partecipato con tante biciclette, l’Avis comunale, il Comitato Colombo, l’associazione “Levante di Monte d’Argento” e altre ancora.
“Questa manifestazione – ha spiegato Franco Conte, presidente della Confconsumatori di Latina – è importante per sensibilizzare la cittadinanza sull’importanza della stazione di Minturno-Scauri. Ribadiamo il nostro diritto alla mobilità, che vuol dire anche diritto al lavoro, allo studio, alla salute, al turismo. Non è vero che c’è stato un miglioramento nei nuovi orari. Oggi abbiamo 22 treni che partono da Minturno, e altrettanti al ritorno. Dal 14 dicembre ne saranno 44 ma meno della metà saranno con il cambio a Formia. Il nuovo orario, quindi, non migliora l’esistente”.
Franco D’Acunto, referente del Comitato Pendolari ha dichiarato: “La gente deve essere messa a conoscenza dello stato delle cose dal 14 dicembre. L’obiettivo che persegue Trenitalia è quello della puntualità, ma per Minturno cambierà il modo di viaggiare. Se per Formia non cambierà nulla, per Minturno i nuovi orari avranno un forte impatto. Quella del pendolare è una vita faticosa, che ritaglia il tempo da dedicare alla famiglia. Sono persone che per lavoro devono prendere il treno ogni mattina e non lo fanno di certo per piacere. Bisogna dare atto che la nostra amministrazione ha ottenuto dei collegamenti diretti, ma saranno garantiti solo per il 45%, l’altro 55% dei treni per Roma saranno in partenza da Formia. Ringraziamo le istituzioni per aver sostenuto la nostra battaglia e per aver conseguito dei risultati ma questo non ci soddisfa completamente”.
Tra i manifestanti c’era anche l’unico esponente del consiglio comunale, il consigliere di minoranza
Massimo Moni: “Condivido le ragioni della protesta e sono qui come rappresentante politico. Mi sento vicino a queste persone, avendo fatto il pendolare per sei anni. Ci sono state date rassicurazioni sulla quota di treni in partenza da Minturno ma bisogna verificare se sia soddisfacente per i bisogni dei pendolari. La stazione di Minturno è migliore a livello logistico rispetto a Formia, che già oggi non riesce a gestire l’affluenza. Tra l’altro, non è un caso se da Penitro, Gianola e Santa Croce i pendolari usufruiscono della nostra stazione. Resto preoccupato e critico verso le scelte di Trenitalia e Regione Lazio”.
Al corteo non ha partecipato per motivi di opportunità politica il sindaco di Minturno, Gerardo Stefanelli, ma ha atteso i manifestanti, insieme al resto dell’amministrazione comunale, presso la stazione ferroviaria di Minturno per raccogliere le loro istanze tese a migliorare il servizio. Erano presenti anche il vicesindaco di Santi Cosma e Damiano Vincenzo Petruccelli e il sindaco di Spigno Saturnia, Salvatore Vento. “Abbiamo fatto squadra con altri sette Comuni limitrofi – ha spiegato Stefanelli – e così abbiamo portato a casa un grande risultato. Grazie alla fuga di notizie, ci siamo mossi fin da subito, prima chiedendo spiegazioni a Regione e Trenitalia e poi portando sul tavolo le nostre proposte. È la prima volta che un’amministrazione si è mossa, stando vicino ai cittadini e senza timore di filiere politiche. Abbiamo ottenuto con forza questo risultato, che non era scontato, e chiesto un monitoraggio quotidiano, più sicurezza, un miglioramento del parcheggio e delle sale di attesa per i pendolari”.
La battaglia, annuncia il Comitato Pendolari, non finirà con il 14 dicembre ma proseguirà nei prossimi mesi per ottenere un numero maggiore di treni in partenza da Minturno. Ad oggi sono state raccolte oltre 4000 firme per la petizione contro i nuovi orari.
Giuseppe Mallozzi
Fonte: Il Giornale di Latina
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