MINTURNO – A seguito dell’incontro tecnico tenutosi nel pomeriggio di oggi presso l’Assessorato alle Politiche del Territorio e Mobilità della Regione Lazio, al cui tavolo erano presenti gli Uffici Regionali, Trenitalia e le rappresentanze dei pendolari della linea FL7, il Comitato Pendolari Stazione Minturno, il Gruppo Interassociativo Terranima e la Confconsumatori-Latina, presenti al tavolo, rendono noto di aver illustrato le richieste che già nei giorni scorsi sono state inoltrate agli uffici regionali.
“Ci preme evidenziare, ancora una volta – si legge nella nota – che il servizio treni, relativo al trasporto Regione Lazio, con il nuovo orario, in vigore dal 11 dicembre 2016, subirà una riduzione tutta a carico della utenza della stazione di Minturno Scauri e riduzioni più limitate anche per le altre stazioni intermedie, per la Regione Lazio, nonché delle utenze di Sessa e Falciano per la Campania.
Dall’incontro di oggi risulta confermata la volontà di Trenitalia e della Regione Lazio nel perseguire l’applicazione dell’impianto orario prospettato e pertanto non possiamo che ribadire la circostanza che alcun assenso dei pendolari e consumatori può essere dato a questa riorganizzazione oraria dei treni che penalizza in modo così grave l’utenza.
Il Comitato e la Confconsumatori-Latina contestano in pieno il metodo che la Regione Lazio e Trenitalia hanno portato avanti nella modifica e organizzazione del nuovo orario. Crediamo fermamente che l’interlocuzione tra Regione e rappresentanze degli utenti, sia Associazioni che Comitati, debba essere il primo passo nella programmazione del servizio. Non vanno in questo senso dinamiche che prevedano la decisione senza il diretto coinvolgimento delle parti interessate.
Non è possibile che le Associazioni e i Comitati debbano avere conoscenza del nuovo orario a cose fatte senza avere la possibilità di partecipare direttamente alla formulazione dello stesso. Cercare di coinvolgere le parti sociali solo nella fase a valle della formulazione dell’orario e quindi successiva e ripartiva non può essere una procedura corretta ma si devono necessariamente predisporre procedure che permettano il coinvolgimento delle parti interessate nella ben proficua fase preparativa evitando i disagi e problemi che anche in questo caso si stanno verificando.
Se modifiche e novità così importanti nel servizio e che incidono in maniera cosi radicale sulla pelle e sulla vita delle persone che ogni giorno si spostano per lavoro, studio, salute, sono calate dall’alto senza una vero confronto tra le parti sociali, allora a tutto ciò non possiamo prestare il nostro assenso!
Inoltre la formulazione di un orario ferroviario non è un problema tecnico da valutare solo col metro delle prestazioni ottenibili dai mezzi di trasporto, ma riguarda, come detto, la vita delle persone ed in ultima analisi (sommando in aumento o riduzione i tempi di spostamento delle singole persone) la produttività globale del territorio. Quindi noi riteniamo che l’intero impianto, in quanto non concertato con le parti interessate e portatrici di interessi specifici, debba essere interamente rigettato e pertanto riteniamo di confermare le future azioni di protesta.
La Regione Lazio e Trenitalia si sono rese disponibili ad un confronto pubblico con i pendolari direttamente a Minturno presumibilmente per sabato 3 dicembre ore 15.00, in cui gli stessi pendolari potranno decidere e valutare l’offerta del servizio così come strutturata dalla Regione e TreniTalia o mantenere la vigenza dell’orario attuale”.