GAETA – Ieri pomeriggio attorno alle 15 il segretario dell’associazione antimafia Antonino Caponnetto è stato oggetto di un preoccupante episodio di intimidazione. L’abitazione di Di Cesare è rimasta improvvisamente senza corrente elettrica. Da un controllo effettuato dai tecnici, chiamati dall’amministratore di condominio sembrerebbe che i cavi siano stati tranciati, dando credito dunque all’ipotesi intimidatoria. L’associazione si è distinta, per le sue denunce ed il lavoro formativo e conoscitivo delle dinamiche della criminalità organizzata messo in piedi su tutto il territorio nazionale. Negli ultimi anni si è costituita in diversi processi contro associazioni di stampo mafioso ottenendo l’attenzione dei giudici ed il riconoscimento di parte lesa con i relativi risarcimenti. Commossa la reazione della vittima. “Ho dei figli,dei nipoti, amo i giovani e sono preoccupato per il loro avvenire.
Sono figlio di un militare e di un’insegnante,i quali mi hanno trasmesso il valore dell’onesta’.
A loro debbo tutto e non intendo assolutamente tradirli deludendoli e facendoli rivoltare nelle tombe.
Nel sindacato,nella politica,nelle istituzioni,nella società ho sempre lottato e spesso pagato per le mie posizioni . Continuo a combattere e ,oggi che mi accingo a sottopormi al giudizio di dio,non voglio mettermi nelle condizioni di dover abbassare lo sguardo,di fronte ai miei figli e nipoti ,al momento in cui staro’ per morire,per la vergogna di non aver fatto nulla per evitare loro l’inferno che stiamo lasciando alle giovani generazioni. Io ho fatto,sto facendo e continuerò a fare quello che potrò fino all’ultimo.
Non ho paura di nessuno”.