FONDI – Era tornato a casa soltanto il 5 dicembre scorso dopo due mesi di detenzione. Il giudice monocratico del Tribunale di Latina Nicola Iansiti aveva optato per questa scelta per le sue condizioni di salute e per la sua età, incompatibili con il regime carcerario.
Da una tasca dei pantaloni dei pantaloni una dose di cocaina, di sicuro destinata al prossimo acquirente, ma i militari del tenente Ivan Mastromanno, nella successiva perquisizione domiciliare sequestravano altre 18 dosi della stessa sostanza stupefacente e 530 euro, probabile provento dell’attività illecita.
Rotunno naturalmente veniva arrestato e ai “domiciliari” attenderà il processo per direttissima – sarà assistito dall’avvocato Giulio Mastrobattista – davanti il giudice unico del Tribunale di Latina. Rotunno, conosciuto dalle forze dell’ordine con i nomignoli di “Nonno cocaina” e “Nonno Jack”, venne arrestato l’ultima volta per spaccio agli inizi dello scorso ottobre: venne sorpreso sempre dai Carabinieri a lanciare da una finestra della sua abitazione un involucro contenente 12 grammi che, suddivisi, avrebbero fruttato venti dosi di cocaina.
Saverio Forte