FROSINONE – Continuano le indagini della Polizia di Stato sulla vicenda della truffa alle poste che ha visto un’impiegata dell’Ufficio Postale del piccolo comune di San Giovanni Incarico, nel Frusinate, protagonista di appropriazione indebita di oltre 600.000 euro a danno di ignari risparmiatori.
Era lo scorso 23 febbraio quando gli uomini della Polizia Postale, coordinati dal questore Filippo Santarelli, su ordine del gip del tribunale di Cassino, arrestarono l’impiegata cinquantenne, ad oggi agli arresti domiciliari, con l’accusa di aver truffato almeno 15 risparmiatori facendo confluire il denaro in diversi conti intestati a familiari, defunti o persone fittizie.
La donna aveva preso di mira persone anziane che venivano scelte in base alla loro disponibilità economica e l’età anagrafica avanzata. Dopo aver verificato la posizione di buoni postali ancora in lire, invitava le sue vittime per la conversione del credito e il reinvestimento, ma di fatto le somme solo parzialmente transitavano sui nuovi libretti postali o consegnate. Infatti, approfittando della buona fede degli investitori nel cambio da lire ad euro, consegnava loro somme di gran lunga inferiori a quelle maturate con i relativi interessi, mentre tratteneva per sé grosse percentuali che smistava su diversi conti postali in cui faceva confluire le somme sottratte indebitamente.
Le indagini, svolte in collaborazione con Fraud Management di Poste Italiane, non si sono fermate ed oggi il figlio della donna, anche lui dipendente postale, è stato denunciato dalla Polizia di Stato per riciclaggio, in quanto avrebbe messo a disposizione della madre conti correnti e libretti postali a lui intestati.
L’attività degli inquirenti quindi non si ferma, al fine di verificare l’eventuale coinvolgimento nella vicenda di altri responsabili.
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