ITRI – Un guasto meccanico del mezzo di cui era alla guida sino a quel momento o una triste fatalità. E’ quanto ipotizzano i Carabinieri della Compagnia di Formia e della Stazione di Itri per tentare di individuare la causa e le eventuali responsabilità dell’incidente mortale sul lavoro verificatosi nel pomeriggio di venerdì in un cantiere edile in località “Le Cupe”, a ridosso del centro abitato di Itri.
A perdere la vita è stato Giancarlo Ciappino, un operaio di 57 anni originario di San Castrese, in provincia di Caserta. Dipendente di una nota società di calcestruzzi di Gaeta, l’uomo aveva appena scaricato la betoniera di cui era alla guida in un cantiere aperto per la costruzione di una civile abitazione. Quanto sarebbe accaduto lo stanno accertando i Carabinieri che ipotizzano che l’uomo, prima di abbandonare il cantiere, sia sceso per salutare gli altri operai impegnati nel gettito di alcuni pilastri.
La betoniera, lasciata in sosta in una stretta e ripida salita, ha travolto improvvisamente il 57enne probabilmente a causa del freno a mano non completamente tirato per terminare la sua breve corsa in un dirupo sottostante. Non si esclude che possa esserci stato un contestuale cedimento del terreno, misto a roccia, allentato dopo la pioggia caduta giovedì. I soccorsi di Ciappino sono stati tempestivi ma, nonostante l’arrivo di un’eliambulanza del 118, non c’è stato nulla da fare: Ciappino è morto durante le fasi del decollo per la gravità delle lesioni e ferite riportate. Sono state aperte due indagini: la prima, penale, dei Carabinieri coordinati dal Sostituto Procuratore Roberto Nomi Bulgarini, la seconda tecnico-amministrativa del dipartimento Prevenzione sicurezza sui luoghi di lavoro dell’Asl per stabilire se siano state o meno rispettate le norme di legge sia nelle fasi di scarico del calcestruzzo che nello stesso cantiere edile.
Il cadavere di Ciappino è stato trasferito, a cura dell’agenzia funebre “Salvatore Salemme” di Itri, presso l’obitorio del cimitero di Castagneto a Formia a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Saverio Forte
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