MINTURNO – Ancora un motivo di scontro tra il parroco della chiesa di S.Albina di Scauri, don Simone Di Vito, e l’amministrazione comunale di Minturno. Lo è ancor di più se questa nuova levata di scudi ha avuto come vetrina niente meno che l’omelia della messa domenicale. Il pomo della discordia è costituito dalla lettera del neo assessore alle attività produttive del comune Elisa Venturo che invitava tutte le parrocchie cittadine, ma anche associazioni, comitati e scuole, a partecipare alla 26° edizione del Carnevale a Scauri caratterizzata dal gemellaggio con quello di Cellole e dalla sfida dei carri allegorici presso il lungomare e dallo spettacolo conclusivo nel piazzale ex Sieci.
Tutto nella norma, tranne che per un aspetto, le data inizialmente scelte dal comune, il 4 ed il 5 marzo. Era insorto subito don Di Vito che, declinando l’invito, ha ricordato al comune di Minturno come l’ultimo giorno di Carnevale resti il 28 febbraio dopodiché, con le Ceneri, inizia la Quaresima. Il parroco della chiesa di S.Albina questo concetto l’ha ribadito, alzando la voce, nell’omelia della messa domenicale osservando come “sia improprio celebrare il carnevale nella prima Domenica di Quaresima quando “sarebbe opportuno rispettare i tempi e i valori che le Istituzioni si sono date nel passato: carnevale si chiude con il 28 febbraio!”
Insomma c’era tempo per festeggiare il Carnevale e, invece, il Comune, per meri giochi opportunistici e di mera bottega di qualcuno dei suoi rappresentanti, sta “mettendo in difficoltà i cristiani e i tempi della fede”. Don Simone Di Vito aveva chiesto un ripensamento sulla data della sfilata ma, non ricevendo alcuna risposta, è andato su tutte le furie durante la sua omelia nella messa domenicale quando ha ricordato la giustificazione del comune di Minturno di festeggiare il Carnevale 2017 il solo 4 marzo per adeguarsi al rito Ambrosiano. “Ma noi siamo cattolici con il rito latino e viviamo a Scauri – ha concluso il parroco – Mica viviamo a Milano”.
Saverio Forte