MINTURNO – Il consiglio comunale, nella seduta di martedì scorso, ha approvato l’imposta di soggiorno. A entrare nel merito è il capogruppo di Minturno Cambia e delegato al turismo Giuseppe Pensiero. “Finalmente – spiega l’esponente della maggioranza – si parla di turismo in aula consiliare, e non solo in campagna elettorale come ci avevano abituati negli ultimi anni. Si parla di turismo nel modo più ampio del termine. Un turismo che sia finalmente dinamico e al passo con i tempi e non più fermo a logiche ormai troppo statiche e non in linea con i tempi moderni. Per questo stiamo predisponendo il Piano Strategico del Turismo 2017-2021 per Minturno, che verrà presentato nelle prossime settimane. Ci saranno all’interno tutte scelte che hanno la finalità di rilanciare il nostro territorio, ma che di contro hanno una serie di costi che da solo al momento l’Ente non è in grado di sostenere”.
Perché un’imposta di soggiorno?
“La scelta di reintrodurre, e specifico reintrodurre, l’imposta di soggiorno nel nostro territorio non nasce per mere operazioni di bilancio bensì per dare finalmente al turismo un ruolo diverso. Un’imposta di soggiorno che a Minturno ebbe un ruolo fondamentale nella gestione ed organizzazione delle famose stagioni teatrali che oggi tutti rimpiangono, all’epoca gestita dall’AAST, azienda autonoma soggiorno e turismo. Una scelta che non cade dal cielo ma ben ponderata. Da settembre abbiamo avuto incontri con i rappresentanti delle strutture ricettive alberghiere ed extralberghiere del nostro territorio, cosa mai fatta fino ad ora. Riunioni che hanno portato a galla delle inefficienze ormai risapute del nostro territorio a cui noi finalmente incominceremo a dare risposta. Durante questi incontri abbiamo condiviso con i titolari delle strutture ricettive il regolamento per l’imposta di soggiorno, ne abbiamo affrontato le peculiarità ed apportato dove serviva le opportune migliorie, convenendo con loro che non andrà ad incidere sulla competitività delle aziende, nel massimo della trasparenza”.
Quando sarà introdotta?
“L’imposta di soggiorno andrà in vigore dal primo aprile 2018, e non ad effetto immediato come paventato da molti, perché il confronto con gli operatori riteniamo sia fondamentale per costruire un piano che verrà finanziato interamente dal gettito dell’imposta di soggiorno. Andrà ad incidere per un massimo di sei pernottamenti, prevederà delle esenzioni e delle riduzioni studiate e costruite taylor-made sulle esigenze delle strutture ricettive. Sia chiaro, l’imposta di soggiorno sarà una operazione di co-marketing, dove il Comune farà la propria parte, ma accanto ci dovranno essere le aziende, al centro di questo progetto, che potranno in questo modo garantire dei servizi. Infatti il turista dovrà essere al centro delle nostre attenzioni per far sì che la reputazione turistica del nostro territorio assuma finalmente un trend positivo, iniziando così la scalata verso un paese ‘turisticamente’ normale”.