MINTURNO – La Corte di Cassazione di Roma ha confermato le sentenze di condanna di secondo grado nel procedimento sulla maxi inchiesta sui rifiuti del Comune di Minturno.
Come già lo furono in primo grado, e confermate nel secondo grado, la Cassazione ha condannato ora in via definitiva il patron della Ego Eco Vittorio Ciummo, a 5 anni di reclusione con interdizione perpetua dai Pubblici Uffici e multa da 3000 euro; Augusta Ciummo, 2 anni e mezzo e 2000 euro; Anna Antonia Romano, 2 anni e 1500 euro; Liberato De Simone, 3 anni e 6 mesi e 2000 euro.
In appello vi furono cinque assoluzioni “per non aver commesso il fatto”, che riguardavano tutte il Comune di Minturno: l’ex consigliere regionale Romolo Del Balzo e l’ex sindaco di Minturno Pino Sardelli, il responsabile di servizio Carmine Violo, l’ex dirigente Anacleto Fini e il dipendente Gerardo Ruggeri.
In primo grado, invece, furono assolti gli altri due imputati, per non aver commesso il fatto, gli impiegati comunali Michele Camerota e Giuseppe Papa.
Si chiude così una triste pagina di cronaca per il Comune di Minturno, che riguarda un settore, quello dei rifiuti, sul quale però pendono altri procedimenti simili: in particolare il processo Ego Eco bis, con quattro rinvii a giudizio, e l’altra inchiesta che riguarda le altre due ditte Asa ed Ecocar con 11 indagati. A questi si aggiunge la richiesta della Ego Eco di risarcimento danni per 7 milioni di euro nei confronti del Comune di Minturno per la risoluzione del contratto anticipata.