GAETA – La coalizione Progetto Gaeta Migliore guidata da Emiliano Scinicariello interviene sullo stato dei servizi pubblici. “A Gaeta – si legge in una nota – l’illuminazione pubblica parla francese. Dal 2014, infatti, il consorzio d’oltralpe CITELUM S.A. gestisce il servizio in forza di una gara effettuata dal CONSIP, l’organo dello Stato che cura gli appalti per la pubblica amministrazione.
L’assessore dell’epoca Cristian Leccese, ora approdato al più “appagante” settore farmaceutico
comunale, in suo comunicato definì addirittura “rivoluzionario” il nuovo servizio. Ma che fine
abbiano fatto le altisonanti promesse di messa a norma ed efficientamento della rete
d’illuminazione, di uso degli impianti adeguati per trasmettere dati web attraverso la rete, di
sostituzione di tutti i corpi illuminanti e semaforici con la nuova tecnologia LED, di sostituzione dei
pali (anche) per permettere l’installazione di antenne WI FI e di sistemi di videosorveglianza, non
è dato sapere.
La situazione rispetto a prima non sembra granché migliorata. Tanti pali nuovi non si vedono in
giro; i black-out elettrici continuano a verificarsi con frequenza; spesso interi quartieri sono al buio
per più serate consecutive; la videosorveglianza ai semafori non è stata attivata e neanche il WI-FI.
I cittadini gaetani non solo non vedono gli effetti della “rivoluzione” di cui parlavano Leccese e
Mitrano, ma non sanno nemmeno questa mancata “rivoluzione” quanto la stiano comunque
pagando.
Il risparmio di energia c’è stato? E quanto di esso si riverbera sulle tasche del cittadino
contribuente? A giudicare dal livello delle sempre più esose tasse comunali si direbbe niente. Ma
per l’amministrazione Mitrano la trasparenza è un optional ed è inutile sperare di sapere di più.
Perfino agli amministratori di condominio si chiede il rendiconto delle spese, è possibile che
l’Amministrazione Mitrano non senta l’esigenza di essere un po’ più trasparente sui conti?
Questa amministrazione non ha rispetto dei cittadini, ecco il punto.
Tollerare questo stato di cose non è più possibile: chi amministra deve dare conto dello stato dei
servizi pagati con soldi pubblici. Ciò vale per l’appalto dei rifiuti, per l’illuminazione pubblica, per i
servizi cimiteriali e per tutti gli altri gestiti e/o partecipati dal comune in cui sono stati fissati degli
obiettivi da raggiungere.
Cambiare questo stato di cose non è solo possibile. È doveroso. La mia proposta è d’istituire un
rendiconto annuale dello stato dei principali servizi pubblici che, con parole semplici e dati alla
mano, renda trasparente la gestione degli stessi. Solo così sarà possibile restituire al cittadinocontribuente
gli strumenti per giudicare l’operato degli amministratori.