FORMIA – I conti del comune del Formia sono a posto. Questo concetto il sindaco Sandro Bartolomeo l’ha espresso più volte durante la conferenza stampa di presentazione del bilancio di previsione 2017 che, approvato solo da una parte della Giunta Municipale (era assente l’assessore ai Lavori Pubblici Eleonora Zangrillo e possibile candidata a sindaco del centro sinistra alle amministrative della primavera 2018 Eleonora Zangrillo), sarà ora oggetto di discussione – tra non poche incertezze di natura politica, vista l’esiguità numerica della maggioranza di centrosinistra – nel consiglio comunale in programma a fine mese. Che i conti del comune non siano proprio in regola lo dimostrerebbero due aspetti di non secondaria importanza: una presunta visita ispettiva degli “007” del Ministero dell’economia sull’esistenza di una serie di debiti fuori bilancio che non sta facendo dormire sonni tranquilli alla segretaria generale Rita Riccio e l’ultima ed importante iniziativa dell’imprenditore Williams di Cesare. E’ firmatario di una lettera raccomandata, con tanto di ricevuta di andata e ritorno, ai 24 componenti del consiglio comunale di Formia – compresa la moglie Alessia Valeriano, eletta nel 2013 nelle fila della maggioranza e da oltre anno all’opposizione – e alla Giunta Municipale specificando come primo destinatario il sindaco di Formia Sandro Bartolomeo.
IL COLLAUDO “RITARDATO”. L’amministratore della “Multipiano del Golfo” – società di scopo costituita per la realizzazione del parcheggio multipiano di piazzale Alo Moro e ora purtroppo in fase di liquidazione – chiede al consiglio di comunale di prevedere nel bilancio 2017 la somma di 491mila euro, più Iva, per gli interessi nel frattempo maturati per il tardivo collaudo del parcheggio multipiano realizzato su richiesta dalla fallita Formia servizi spa. Di Cesare fa un ragionamento al consiglio comunale: prevedete questo importo nel prossimo bilancio di previsione perché, in caso contrario, si celerebbe un debito fuori bilancio e, di conseguenza, si avallerebbe un danno erariale (e l’ipotesi di reato penale di omissione d’atto d’ufficio) perseguibile da parte della Corte dei Conti. Naturalmente l’iniziativa di Di Cesare ha, al momento, un carattere preventivo, quasi un monito ai 24 consiglieri comunali a inserire nel bilancio 2017, prima che non sia troppo tardi, questo importo che non nasce per caso. I 491mila di interessi chiesti dalla “Multipiano del Golfo” sono “figli” dell’incarico del comune di Formia – attribuito nel 2014 – per il collaudo del parcheggio multipiano di piazzale Aldo Moro. Si tratta di una consulenza attribuita tardivamente ad uno dei luminari del settore in Italia, l’ingegner Antonio Turco di Milano, peraltro componente della Camera arbitrale dell’Autorità nazionale anticorruzione . Il collaudo è stato consegnato dall’ingegner Turco al comune di Formia nel giugno 2016 e certifica che la “Multipiano del Golfo” è ancora creditrice di un milione e 900 mila euro per i lavori commissionatele dall’ex Formia servizi. L’impresa realizzatrice ha sempre sostenuto la necessità del collaudo prima dell’apertura al pubblico del parcheggio. E, invece, sono trascorsi sette anni prima che l’ingegner Turco certificasse le somme da liquidare alla “Multipiano del Golfo” per i lavori eseguiti. Ma i problemi non sono finiti qui.
FALLIMENTO DELLA FORMIA SERVIZI. Il collaudo del parcheggio è stato consegnato al comune ma senza che un qualsivoglia dirigente lo ratificasse con una determina “ad hoc”. Perché? Il motivo è semplice. Se il comune di Formia certificasse il collaudo, la società di Di Cesare maturerebbe tutti i requisiti tecnico-giuridici per essere ammessa all’assemblea dei creditori nella parte conclusiva – la prossima udienza è il programma il 18 maggio – del procedimento in corso di svolgimento per il fallimento della Formia servizi. Intanto l’imprenditore aveva citato in giudizio il sindaco di Formia Sandro Bartolomeo – il procedimento penale è stato archiviato nelle scorse settimane dalla Procura di Cassino – per aver autorizzato l’apertura del parcheggio multipiano nonostante l’opera fosse sprovvista del collaudo, tecnicamente presentato dal perito incaricato ma mai ratificato – come detto – da una determina dirigenziale. Di Cesare sta “raccogliendo le ultime carte” ora per sottoporre all’attenzione della Procura della Repubblica di Cassino un’altra anomalia procedurale legata al multipiano: il collaudo del parcheggio non stata certificata ma l’ingegner Antonio Turco è stato tempestivamente liquidato con una determina dirigenziale ad hoc quando all’articolo 4 del contratto di incarico si legge testualmente che “l’erogazione dello stesso (ingegner Turco) sarà effettuata all’espletamento dell’incarico e dopo l’approvazione da parte dell’ente della documentazione (determina dirigenziale) di cui al precedente articolo 3 (collaudo,ndr)”. La luna di miele della politica con l’impresa si svolge, quasi sempre, nei periodi antecedenti ogni appuntamento elettorale, la crisi del “settimo anno” inizia quando i rispettivi interessi non vengono soddisfatti. Intanto la crisi ha colpito inesorabilmente la “Multipiano del Golfo” che ha dovuto avviare le procedure di messa in liquidazione culminata con il taglio delle maestranze (da 97 a 46 dipendenti) e dei fatturati (passati da 15 ai 5 milioni euro annui). Ma alla politica i numeri interessano quando c’è… un interesse.
Saverio Forte
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