GAETA – Le concessioni balneari saranno pure salate ma il comune aveva tutti i diritti di imporre l’aumento. Lo ha stabilito il tar del Lazio, sezione staccata di Latina, che ha preso in esame il presupposto dell’incremento della tariffa, ovvero la classificazione da “Normale Valenza Turistica” ad “Alta Valenza Turistica” ed ha giudicato corretta la sua applicazione dando torto a 12 concessionari di strutture “turistico – ricreative” che avevano fatto ricorso. Nelle scorse settimane era già stato bocciato il ricorso di altre due concessionari.
LA RAGIONI DEL COMUNE. La classificazione è stata effettuata dall’Amministrazione comunale a seguito delle modifiche alla legge regionale n. 13/07 in base alla quale è stata attribuita ai Comuni la competenza per l’attribuzione delle categorie di Alta e Normale Valenza Turistica in base all’attribuzione di alcuni parametri elencati. L’ente di piazza XIX Maggio nell’ottobre 2014 aveva assegnato un punteggio di 48,50 ma poi, dietro contestazione della Regione, aveva dovuto correggere l’indicatore a 57,25 corrispondente appunto alla fascia alta.
IL RICORSO. Nel Ricorso si contestava tra gli altri parametri l’elevazione a 4 del punteggio per il parametro “criticità ambientale” e a 4,5 quello per il parametro “fenomeni erosivi”. Conclusioni ale quali i concessionari erano giunti sulla base del piano di assetto idrogeologico. Ma per il Tar quella fonte non è considerata valida perché non è stata espressamente “accreditata” dalla Regione Lazio ai fini dell’applicazione della legge per attribuire i punteggi relativi alla “Sezione A Caratteristiche fisiche” della Scheda di valutazione.