FORMIA – “Mentre l’amministrazione comunale – nelle persone del sindaco Bartolomeo e dell’assessore Marciano – nella diatriba tra operai da un lato e azienda dall’altro, prende le difese di quest’ultima circa la stipula di un accordo con i sindacati confederali che prevede il peggioramento delle condizioni lavorative dei primi, senza il loro consenso, nessun commento invece viene dai due sulle numerose mancanze amministrative dell’attuale dirigenza della Formia Rifiuti Zero. La stessa infatti è stata più volte sollecitata dalla commissione del controllo analogo a desistere dai suoi atteggiamenti omissivi. Tra questi – ad esempio – la mancata pubblicazione sul sito istituzionale di tutti i provvedimenti adottati fino ad oggi (2015-2016-2017)”. Lo dichiara il Circolo “Enzo Simeone” del partito della Rifondazione Comunista di Formia.
“E’ quanto risulta – prosegue la nota – dal verbale n.18 del febbraio 2017 a firma del presidente, nonché dirigente dei servizi sociali, culturali e ambientali del comune di Formia, Ottaviani. Nello stesso verbale l’amministratore unico viene sollecitato anche a consegnare la relazione semestrale, affinchè la stessa commissione possa esercitare le proprie funzioni in maniera ottimale. Entrambe le omissioni sono reiterate, tant’è che più volte la l’organo di controllo ha chiesto di provvedere alla soluzione del problema, ma senza che questi richiami abbia sortito effetto alcuno.
Nella travagliata storia della Formia Rifiuti Zero abbiamo anche da raccontare qualche finalmente buona notizia. E’ infatti finalmente disponibile sul sito istituzionale la Carta dei servizi, cioè il documento che la società che gestisce il servizio di igiene urbana è tenuto ad adottare per dare informazioni agli utenti sui servizi offerti, sui diritti e sugli obblighi discendenti dal rapporto contrattuale e sulla qualità che s’impegna a garantire agli utenti.
Sono passati oltre due anni dalla nascita della società di proprietà del comune di Formia è finalmente i cittadini potranno conoscere i loro diritti e i loro doveri. nsomma il tempo non è passato invano. In tutto questo nessun provvedimento è stato preso dall’azionista unico nei confronti dell’amministratore unico, quasi che ne avalli le pesanti omissioni. D’altronde è stata l’attuale amministrazione comunale ad averlo scelto ed evantuali sanzioni sarebbero l’ammissione di un grossolano errore perpretato a danno non solo della collettività ma anche dei lavoratori.
Questi ultimi sono le vere vittime, dovendo lavorare spesso in condizioni estreme, vedi gli operai che spazzano l’Appia, strada a scorrimento diffuso, a cui non viene assicurata nessuna forma di sicurezza. Lo segnalava nel maggio scorso la federazione di Formia del sindacato USB, che a tal proposito scriveva: “Vengono mandate squadre a tagliere l’erba alle 5:30 del mattino lungo le carreggiate delle strade a scorrimento veloce, senza valutare il pericolo, senza tener conto del transito dei mezzi pesanti, senza tener conto della scarsa illuminazione pubblica, non vengono fornite alle squadre le segnaletiche idonee di prevenzione ecc.ecc.”.
E continuava: “Nonostante le segnalazioni e le preoccupazioni dei lavoratori comunicate alla società, la stessa risponde che stava tutto a posto. La società impiega il mono operatore senza aver tenuto conto delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori come per esempio, strade a scorrimento veloce, traffico intenso, numero di prese elevato ecc. ecc. Più volte siamo dovuti intervenire per far rispettate le norme contrattuali come per esempio il riposo settimanale, doppi turni ecc. ecc.”
E’ auspicabile inoltre che i tre milioni e mezzo di euro previsti dalla “Formia Rifiuti Zero” per l’acquisto di una nuova flotta mezzi, che a detta di lor signori “sarà più efficace ed ecologica”, vengano spesi ascoltando in primis i lavoratori, che sono il vero valore aggiunto di qualsiasi azienda. Gli unici a conoscere realmente le problematiche attinenti alla gestione dell’igiene urbana. Di certo non le conosce chi sta al chiuso di un ufficio.
Concludiamo reiterando la nostra richiesta di mettere alla porta l’attuale amministratore unico. Un gesto distensivo in un momento decisivo per le sorti della società e dell’intero settore dell’igiene pubblica, che vede un aumento delle tariffe del 2.5% per il prossimo anno e una diminuzione del personale già avvenuta di 10 unità”.