MINTURNO – Continua l’ormai storia infinita che vede contrapporsi il Comune di Minturno e l’Ismef. L’istituto di formazione per le professionalità nautiche minaccia ancora una volta di adire le vie legali per il mancato accesso al castello baronale, la cui convenzione è scaduta il 17 gennaio scorso.
Lunedì, infatti, gli operai incaricati dall’ente di formazione non sono potuti entrare all’interno dell’antico maniero in quanto l’amministrazione comunale ha fatto cambiare la serratura del portone d’ingresso. L’Ismef aveva richiesto di poter accedere per poter smontare infissi e addirittura l’ascensore. “Nonostante la nostra comunicazione, non siamo potuti entrare – ha dichiarato il presidente dell’Ismef, l’avvocato Antonio Valente – Presenteremo una denuncia nei confronti del sindaco e del funzionario responsabile, per esercizio arbitrario delle funzioni e violenza privata”. Sul posto sono giunti anche i carabinieri di Minturno, che hanno preso atto di quanto riferito dai responsabili dell’istituto.
Pronta la replica del sindaco Gerardo Stefanelli: “La Pec è stata spedita venerdì alle 23.55. Dopo che per mesi le Pec inviate dal Comune sono state ignorate. Le raccomandante mandate indietro. La sede ‘reale’ dell’Ismef introvabile. E sopratutto dopo che il Comune da ben due mesi invita gentilmente l’Ismef a lasciare i locali definitivamente per cessato comodato a scadenza naturale. Le velate minacce dell’Ismef non impediranno ai cittadini di tornare a fruire totalmente del castello baronale”.
Sul caso è intervenuto anche l’assessore ai lavori pubblici Mino Bembo, che in una nota ricorda gli impegni dell’Ismef che riguardavano la ristrutturazione dell’ex fabbrica Sieci e interventi di adeguamento, manutenzione, restauro e risanamento e valorizzazione del castello baronale di Minturno che gli era stato affidato. Inoltre, anche la realizzazione di una biblioteca pubblica nel castello.
Di seguito la nota completa dell’assessore Bembo.
“La vicenda secondo cui sarebbero state impedite all’ISMEF le operazioni di trasloco, rappresenta solo l’ultima menzogna da quella artatamente costruita”. Interviene sul punto l’assessore alla Gestione del territorio e LL.PP Mino Bembo che ha seguito la vicenda insieme al Sindaco.
Non paga delle proprie numerose inadempienze, verificatesi tutte a danno del patrimonio, dell’immagine e dei cittadini del Comune di Minturno, l’ISMEF dimentica che era obbligata a:
-Ristrutturare il complesso immobiliare delle ex Fornaci Sieci e delle altre aree limitrofe, di proprietà del Comune medesimo, per essere destinate alle attività istituzionali dell’ISMEF;
-Realizzare interventi di adeguamento, manutenzione, restauro e risanamento e valorizzazione” del castello baronale di Minturno che gli veniva assegnato in uso;
-Realizzare una biblioteca pubblica nel castello;
-Riconsegnare il castello alla scadenza del periodo convenuto, fissato al 17 gennaio 2017.
Ebbene, tutte le predette obbligazioni sono state disattese completamente. Con evidente danno per tutta la collettività.
Se a tutto ciò si aggiunge che:
-il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, in data 18.03.2016, all’interrogazione presentata dal Senatore Claudio Moscardelli sulla vicenda dell’ISMEF Onlus, evidenzia che “il mancato utilizzo da parte dell’Istituto delle somme stanziate nel corso degli anni per gli interventi sul complesso ex Sieci ha fatto sì che le stesse, pari a 6, 7 milioni di euro, siano cadute in perenzione amministrativa e che pertanto sono state eliminate dal bilancio dello Stato.
-Già il Commissario Straordinario, dr. Strati, con la nota n. 6721 del 08.04.2016, per le ragioni su esposte comunicava l’intenzione di revocare tutte le citate convenzioni ancora in essere con ISMEF Onlus;
-Il Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto con nota n. 0059099 del 18.05.2016, indirizzata anche all’ISMEF Onlus, comunicava che il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti “…all’attualità, nulla ha stanziato sul capitolo di bilancio relativo al contributo in questione che, come evidenziato dallo stesso organo politico del MIT nella risposta ad apposita interrogazione parlamentare, risulta totalmente definanziato;
-Alcun corso di master/corsi di perfezionamento” viene ormai erogato dall’ISMEF Onlus da anni;
Alcun progetto di ristrutturazione relativo all’area SIECI, né un precipuo piano di interventi di messa in sicurezza e/o conservativi è stato mai predisposto dall’ISMEF.
Il quadro che emerge da tale situazione è di desolante presa in giro di tutta la città. Un abuso perpetrato ai danni del nostro patrimonio che non potevamo più consentire. Ciò nonostante il Sindaco ha offerto al Presidente dell’ISMEF la disponibilità ad ospitare l’ente in altre strutture comunali, senza però ricevere mai alcun riscontro. Se non le minacce di querele. Querele, tra l’altro, mai depositate.
L’atteggiamento inutilmente pretestuoso dell’ISMEF è proseguito nel corso degli ultimi due mesi rifiutandosi di consegnare i locali del Castello nei termini convenuti. Ed ancora oggi continua ad occuparli ormai illegittimamente.
Non può, pertanto, che far ridere l’accusa mossa a questa amministrazione di avergli impedito l’accesso al castello, rappresentando essa solo un patetico tentativo di discredito dell’intera comunità che invece reclama a gran voce la restituzione del proprio castello, simbolo della città.
Ricostruendo i passaggi che si sono susseguiti negli ultimi mesi, tutti documentalmente provati, si erge maestoso il vicolo cieco in cui l’ISMEF è finita.
E infatti:
-Con nota del 21 dicembre 2016, in vista dell’imminente scadenza del 17 gennaio 2017, si invitava ISMEF a concordare la data per il rilascio del Castello;
-Incurante del termine ormai decorso, ISMEF comunicava che solo in data 17 gennaio che aveva bisogno di 20 giorni per completare le operazioni di rilascio;
-Si fissava, pertanto la data del 10 febbraio 2017 per la consegna;
-Anche tale ulteriore termine, nel silenzio dell’ISMEF, decorreva senza che il Comune ritornasse in possesso dei locali;
-Con PEC del 10 febbraio 2017, riscontrato il persistente inadempimento dell’ISMEF, si comunicava che per ragioni di sicurezza si apponeva una catena all’ingresso del Castello;
-Con PEC dell’1 marzo 2017 si fissava la nuova data del 15 marzo 2017, ore 12:00, per la consegna del castello. Nella data convenuta nessuno compariva per l’ISMEF.
Ma v’è di più. Illegittimamente ISMEF condiziona il rilascio dell’immobile all’asportazione indebita degli infissi e dell’ascensore del castello. A prescindere dall’assurdità della richiesta, il cui accoglimento comporterebbe un danno ad un bene soggetto a vincolo, ISMEF non è nella condizione di imporre alcuna condizione, per non dire altro. Minturno vuole il proprio castello e lo riavrà, proteggendolo dagli abusi di chiunque.
Contrariamente a quanto artatamente dichiarato, quindi, i locali del Castello ad essa affidati continuano ad essere interdetti al suo legittimo proprietario!!! Se, pertanto, ad oggi c’è in questa vicenda un danneggiato è solo il comune di Minturno, che continua ad essere privato di un proprio bene, impedito di accedere ai locali concessi all’ISMEF, anche solo per ragioni di sicurezza, in spregio ad ogni normativa civile e penale.
ISMEF vuole solo mistificare la realtà: pur di non ammettere che non è più in grado di realizzare le attività ed i lavori oggetto delle convenzioni inventa inutili scuse per sottrarsi ai propri obblighi, continuando ad aggravare la propria situazione, causando soltanto un peggioramento dell’attuale situazione di abbandono e di degrado dei beni ad essa affidati, con evidenti riflessi negativi per la cittadinanza. Metteremo presto fine a 15 anni si bugie ed inadempienze.