FORMIA – Volti segnati dallo sgomento, accompagnati da mestizia e profonda incredulità. È questa l’atmosfera che si respirava stasera nel corridoio dello staff del sindaco. Solo pochi minuti prima, davanti a decine di cellulari pronti a riprendere la scena dal pubblico, la maggioranza si era sgretolata sul bilancio pregiudicando forse irreparabilmente il prosieguo della consiliatura. Il voto contrario del consigliere Mattia Zannella e la conseguente approvazione con soli 12 voti sui 25 disponibili in consiglio (la normativa è contrastante perchè il testo unico sugli enti locali prevede la maggioranza dei presenti in aula, mentre invece per lo statuto comunale occorre la maggioranza assoluta e quindi 13 consiglieri), potrebbe essere l’ultimo atto di questo Bartolomeo Quater. A raccontare l’accaduto è il primo cittadino di Formia, visibilmente affranto di fronte a quello che ha definito un “agguato politico”.
“Non sono abituato ad attaccarmi alle procedure burocratiche. l’approvazione o meno del bilancio dovranno deciderla gli organi della segreteria che sono quelli addetti e poi, eventualmente sarà chiesto un parere alla prefettura. Sto cercando di contattare il prefetto per metterlo al corrente di quanto accaduto. Ovviamente nel caso in cui il bilancio non fosse stato (validamente) approvato credo che abbia l’obbligo di chiederci di ritornare in consiglio entro 20 giorni necessari per l’approvazione perché questa è la prassi. Detto questo io non voglio nascondermi: c’è un problema politico di un membro della maggioranza… Abbiamo fatto un consiglio comunale tranquillo, abbiamo discusso a lungo, la maggioranza ha ritenuto di ritirare tutti gli emendamenti, anche con il capogruppo della lista civica (Ripartiamo Insieme), lista che tra l’altro, fatto per me doloroso, porta il mio nome, abbiamo votato tutti gli emendamenti della minoranza respingendoli con 13 voti”.
Cosa è successo dopo? “Quando siamo arrivati al momento di votare il bilancio c’è stato un intervento del consigliere Bortone a nome di Sel che ha preannunciato il voto favorevole ed in quel momento stavo per intervenire io per dichiarare il voto favorevole della maggioranza quando è intervenuto il consigliere Zannella per dire che di fatto non avrebbe approvato il bilancio. Per tutti quanti noi è stata una sorpresa perché ci è sembrata non conforme a come la discussione si era orientata (in quel momento erano rimasti in aula per le opposizioni solo Picano e Taddeo). Se si fosse saputo prima non saremmo andati in consiglio comunale, non avendo alcun obbligo in data odierna”.
Difficoltà nei numeri che si era già manifestata in passato sotto la presidenza del consigliere Maurizio Tallerini (sostituito attualmente da Alessandro Zangrillo), che però aveva in quel caso sospeso la seduta evitando che la maggioranza andasse sotto con i numeri. “Se ci fossero stati 13 voti contro il bilancio avremmo avuto più chiarezza. Avremmo preso atto che il bilancio aveva una maggioranza contraria e non c’era altra strada che quella dello scioglimento del consiglio. In realtà questo non è avvenuto ma il problema politico rimane ugualmente. Io non sono disposto a farmi ricattare sui numeri, non sono disposto ad elemosinare presenze. Mi sento una persona tradita. Sono abituato a prendere gli schiaffoni ma li voglio prendere in faccia: alla fine della discussione in cui un consigliere che ha votato tutto ciò che c’era da votare, si tira indietro… Che cosa c’è di politico in tutto questo? Mi è sembrato un agguato. E gli agguati politici con la politica non hanno nulla a che vedere”.
C’è la possibilità di dimissioni? “Discuterò con le forze politiche che mi sostengono e dunque prenderò una decisione insieme a loro. Ma un commissario compirebbe solo l’ordinaria amministrazione e non porterebbe avanti nessuno dei progetti, come il piano regolatore o l’accordo con l’Anas che ho stipulato ieri a Roma. Chi ha fatto questo gesto se ne assume le responsabilità”. A ben vedere il gesto del consigliere Zannella può essere inserito in una serie di progressivi abbandoni avvenuti in seno alla maggioranza e che, di fatto, l’hanno ridotta all’osso. Qualche prova tecnica di far saltare la maggioranza si era già avuta nei precedenti consigli comunali, ma nonostante i numeri risicati non c’erano state sorprese.
“Ci sono consiglieri – ha concluso Bartolomeo – che hanno lasciato la maggioranza perché non hanno ottenuto quello che volevano. Non hanno lasciato la maggioranza per motivi politici. Se lasci la maggioranza perché ad una carica non ci arrivi perché non te la concedono, non è un buon motivo per uscire… Se non siamo in grado di facilitare gli affari di qualche imprenditore, non è un buon motivo…”.
(Foto di copertina: conferenza stampa di oggi del sindaco Sandro Bartolomeo)
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