FORMIA – C’era ancora tanta adrenalina ieri mattina nelle vene dei consiglieri comunali centristi. Il risultato a lungo auspicato è raggiunto, il consiglio comunale sciolto per carenza di manine alzate sulla delibera di bilancio preventivo, il sindaco “nobilmente” auto dimesso. Ma il “Generale dietro la collina” fa ancora paura. Il colpo di coda può sempre esserci sempre ed è meglio non fidarsi di un politico esperto come Sandro Bartolomeo. Con questo spirito i consiglieri centristi (Udc e Generazione Formia) Antonio Di Rocco, Giovanni Valerio, Pasquale Cardillo Cupo, Nicola Riccardelli, Dario Colella (Amato La Mura assente, ma solo per motivi familiari) si sono presentati in conferenza stampa presso la storica sede dell’Udc di via Felice Tonetti. Al loro fianco è intervenuto il consigliere indipendente Mattia Aprea, per ribattere e rispedire al mittente le accuse a suo carico e spiegare la propria posizione.
Antonio Di Rocco. “Dall’inizio parlammo di un cartello elettorale, che avrebbe portato Formia a sbattere contro il muro. La sensazione della città è che il sindaco abbia perso il senso della realtà. La sua maggioranza ha subito non so quante crisi, ha perso 4 consiglieri, ha cambiato la giunta molte volte, ci sono in atto procedimenti nei loro confronti… L’amministrazione è terminata perché questa maggioranza non è mai stata coesa, non ha supportato un programma amministrativo che non è mai decollato, abbiamo denunciato fino dalle prime settimane che non si sarebbe fatto nulla, del resto ci sono una serie di finanziamenti che sono andati perduti… L’amministrazione, per quanto ci riguarda è caduta perché non c’erano i numeri… il sindaco addirittura non si è accorto che al suo fianco c’erano persone che non avrebbero votato il suo bilancio… Questo era palese ormai da tempo. Lo abbiamo detto in commissione, con gli emendamenti, lui invece era sereno… Non ha capito neppure il ruolo delle liste civiche: la politica ha fallito e le liste civiche sono diventate uno strumento per far si che le persone si interessino della cosa pubblica. Le persone che utilizzano la politica per fare le cose proprie, stanno nelle liste civiche ma stanno anche nei partiti…”
Commissario Sì grazie. “Forse noi perdiamo il privilegio di essere consiglieri comunali? Per noi va bene così. C’è qualcuno che perde anche lo status di consigliere provinciale. Riteniamo che qualunque commissario sia migliore di un’amministrazione dannosa come questa anzi. Auspichiamo che venga magari un prefetto o un vice prefetto, una persona dura, che possa aprire cassetti, che possa eliminare ogni dubbio per chi verrà dopo”.
Nicola Riccardelli. “Noi al ballottaggio non abbiamo accettato le lusinghe di certe forze politiche, perchè pensavamo che era meglio no fare accordi clientelari. La vittoria di Bartolomeo ha portato ad una maggioranza non coesa. Questo si è avvertito da subito con i continui cambiamenti di assessori e consiglieri. Questa coalizione ci ha abituato a bilanci presentati con gli emendamenti della maggioranza. Sono 15 anni che faccio il consigliere, non ricordo mai decisioni di giunta emendate in consiglio a distanza di una settimana. Dov’è finito il bilancio partecipato? Noi siamo usciti per questioni di legittimità sui debiti fuori bilancio. Il sindaco forse ha voluto forzare per poi appianare con variazioni di bilancio, ma evidentemente qualche forza politica non si è sentita garantita.
Una maggioranza ai ferri corti poteva garantire alla città un piano regolatore serio? Io però non credo alle dimissioni ventilata. La partita è ancora aperta, comincia ora… ci potremmo trovare tra una settimana, dieci giorni che il consiglio comunale venga riconvocato… ma noi monitoreremo tutte le procedure perché la legalità sia rispettata…”
Pasquale Cardillo Cupo. “Questi sono stati anni fallimentari, tranne per qualche associazione che ha beneficiato di contributi di alcune migliaia di euro. È legittimo che alcuni consiglieri comunali si siano distaccati perché l’attività della maggioranza si era ormai distaccata dal programma per cui si era stati eletti. Emendamenti su emendamenti, un delirio”.
Mattia Aprea. “Credo che essere disgustati del piatto in cui si è sempre mangiato sia una cosa miserabile. Il sindaco ha detto che la situazione all’interno delle liste civiche non era più gestibile perché quando si va in consiglio non si è soggetti agli ordini di partito. A me sembra un’offesa alla democrazia…Vorrei dire poi che la lista civica nella quale io sono stato eletto è stato il primo partito, ha preso sei consiglieri comunali, quindi più del Pd.
Io sono uscito perché mi sono accorto che c’erano alcuni gruppi di potere che tiravano la giacca al sindaco… Mi trovavo in consiglio comunale ad alzare una paletta quando le decisioni erano prese su altri tavoli. Si può approvare un bilancio in cui la stessa maggioranza presenta 50 emendamenti ed il vice sindaco non si presenta in commissione bilancio? …Non si può creare un fondo per una parrocchia, al limite per le parrocchie, ma non per una parrocchia (il riferimento è ai 30.000 euro previsti in bilancio per la parrocchia di Don Bosco ed evidenziato anche dall’associazione Tilt). In realtà la sfiducia è cominciata già sul voto al consiglio provinciale. Lo avevano già tradito, quegli stessi che poi, invece, sono stati premiati”. Le richieste di Zannella? “Il sindaco ha commesso un errore di valutazione, sono le stesse fatte sul bilancio precedente”.
Da Giovanni Valerio invece un attacco alle associazioni. “Nel settembre 2013 abbiamo chiesto con un ordine del giorno votato insieme alle opposizioni l’intervento della procura sulla discarica di Penitro per verificare, alla luce delle dichiarazioni del pentito Schiavone, cosa ci fosse in quel sito. Da quel momento in poi sono stato messo all’angolo. È un’amministrazione che non convoca le commissioni da mesi, l’assessore al bilancio è stato sostituito dopo pochi mesi, l’assessore all’urbanistica è stato allontanato dopo pochi mesi, ed invece ora ci sono indagati… Mentre lui era assessore alla cultura sono stati erogati migliaia di euro di contributi”. A detta di Valerio ammonterebbero a 4 milioni.
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