GAETA – Secondo la ricostruzione della Procura della Repubblica di Latina e le risultanze investigative del sostituto procuratore Giuseppe Miliano avrebbero fatto parte di un’organizzazione a delinquere che, operante all’interno dell’ex Tribunale di Gaeta, avrebbe permesso nel corso degli anni il rinvio dello svolgimento delle aste fallimentari e delle esecuzioni in cambio di mazzette, favori e la concessioni di favori, anche materiali. A nove anni di distanza dai clamorosi arresti è terminato il processo per il sodalizio in grado – secondo l’accusa – di gestire e pilotare lo svolgimento delle esecuzioni.
Deceduto nel frattempo il coordinatore degli ufficiali giudiziari Giuseppe Aurola, il collegio giudicante presieduto dal dottor Pierfrancesco De Angelis (a latere Velardi e Fossi) ha condannato a due anni con l’accusa di peculato il solo ex cancelliere civile del tribunale di Gaeta, Andrea Di Fusco, per il quale il pm Miliano aveva chiesto 12 anni reclusione.
Assolti per non doversi procedere per prescrizione o per non aver commesso il fatto la moglie di Di Fusco, Ada Apicerni (chiesti 4 anni di carcere), il principale collaboratore di Europa, Antonio Riccardelli (per lui sollecitati 7 anni di reclusione ), i responsabili dell’ufficio vendita del tribunale di Gaeta, Alfonso e Giampaolo D’Errico (l’assoluzione chiesta dalla stessa Procura) e i periti Boccia e Di Russo.
Soddisfazione per l’esito del dibattimento è stata manifestata dal collegio difensivo composto dagli avvocati Luca Scipione, Pasquale Di Gabriele, Daniela Mangoni e Rosa Miele.
Saverio Forte