ROMA – Nasce il coordinamento per la via Francigena nel Sud per poter arrivare alla certificazione di itinerario culturale europeo. Priorità a percorso, segnaletica, infrastrutture e animazione sui territori. Un nuovo step per il progetto di estensione della certificazione della Via Francigena nel Sud ad “Itinerario culturale del Consiglio d’Europa”. A Roma si incontrano le 5 regioni attraversate (Lazio Campania Molise Basilicata Puglia) per dare attuazione al protocollo di collaborazione. Via Francigena, e Via Appia, rappresentano le spine dorsali e gli assi prioritari dei cammini su scala nazionale intorno ai quali sviluppare reti di percorsi ciclopedonali in collaborazioni con le regioni. Con queste finalità, si è riunito a Roma presso la sede di Regione Puglia il gruppo tecnico di lavoro per dare attuazione al protocollo di intesa fra le 5 regioni e l’Associazione Europea delle Vie Francigene per la valorizzazione della Via Francigena nel Sud e la sua certificazione.
Obiettivo comune è la puntuale definizione del tracciato e delle informazioni sul percorso, in primis Vademecum ed Abaco dei cartelli recentemente messi a punto dal coordinamento interregionale con AEVF, e la programmazione del piano di azioni per il triennio 2017-2019 su percorso, segnaletica, infrastrutture, animazione, manutenzione. Primo punto è la definizione di un tracciato unitario Roma/Santa Maria di Leuca attraverso una apposita analisi come è stato richiesto dall’Istituto Europeo per gli Itinerari Culturali.
“La definizione condivisa di tale quadro tra Regioni attraversate e AEVF, nel ruolo diréseau porteur della Via Francigena, è presupposto indispensabile per la ratifica dell’estensione della certificazione di “Itinerario culturale del Consiglio d’Europa” alla Via Francigena nel sud da parte dell’organismo assembleare di AEVF. Ratifica che, se il lavoro sarà alacre, potrebbe avvenire entro fine anno” – ha concluso il presidente AEVF Tedeschi.