Terracina / Due fermi per l’Omicidio a “La Fiora” dell’ottantaduenne incaprettato

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TERRACINA – Sono giunte ad una svolta le indagini per l’omicidio di Umberto Esposito, l’imprenditore tessile di 82 anni originario di Roma trovato cadavere in un fossato la sera del 24 Marzo nelle campagne de La fiora, a Terracina. I Carabinieri del comando provinciale di Latina hanno sottoposto a fermo di polizia giudiziaria, con le ipotesi di reato di omicidio, sequestro di persona, rapina e contraffazione, due giovani di Fondi, un uomo di 35 e la compagna rumena di 24 anni. Secondo le risultanze investigative condivise dal sostituto procuratore Cristina Pigozzo la vittima la serata del suo allontanamento – era il 14 marzo- aveva incontrato a Latina la coppia. Esposito sarebbe stato sequestrato e sedato con alcuni sonniferi e trasportato a Fondi all’intero di un manufatto di campagna di proprietà del 35enne.
I due si sarebbero appropriati di un bancomat, di una carta di credito e di un carnet di assegni intestati al sarto romano. Andrebbero effettuato subito alcuni acquisti presso un negozio di Latina e il centro commerciale Itaca di Formia. La svolta alle difficilissime indagini è arrivata quando i due avrebbero versato presso un istituto di credito di Fondi, abitualmente utilizzati dall’imprenditore, due assegni su cui erano stati apposti l’importo, 25mila ciascuno, e la firma contraffatta di Esposito. Quando non si è potuto effettuare il cambio dei due titoli, il 35enne e la 24enne decidevano – probabilmente il 22 marzo – di uccidere, soffocandolo, incaprettando, ed abbandonando il cadavere dell’imprenditore tra i rovi nelle campagne di La Fiora a Terracina.

Saverio Forte

 

I Carabinieri del Comando Provinciale di Latina, nella mattinata odierna, hanno dato esecuzione a nr. 2 provvedimenti di fermo di indiziato di delitto, emessi dal Sost. Proc. della Procura presso il Tribunale di Latina Dr.ssa Cristina PIGOZZO, nei confronti di altrettante persone ritenute responsabili del sequestro e dell’omicidio di ESPOSITO Umberto1.
Le indagini sono state intraprese il 15.03.2017, a seguito della segnalazione di allontanamento da parte dei familiari del predetto ESPOSITO, il quale il 14.03.2017 si era recato a Latina e non aveva fatto più rientro a casa. Il cadavere dell’ESPOSITO veniva rinvenuto nella serata del 24.03.2017, incappucciato ed imbavagliato, presso in località La Fiora del comune di Terracina.

Già dai primi accertamenti si aveva modo di acclarare che la vicenda presentava profili di particolare complessità, per cui oltre all’attivazione delle previste procedure per la ricerca di persone scomparse, veniva predisposto un articolato dispositivo investigativo, costituito dai carabinieri del Nucleo Investigativo e della compagnia di Latina, che consentiva di raccogliere circostanziati elementi di colpevolezza nei confronti dei due indagati e ricostruire le varie fasi dei delitti per cui si procede.
In particolare si accertava che:
l’ESPOSITO Umberto il 14.03.2014 si era incontrato a Latina con i due fermati, una donna 24enne di origini rumene ed il convivente, un italiano 35enne di Fondi (LT). In tale circostanza i due indagati avevano sequestrato l’anziano imprenditore, verosimilmente dopo averlo sedato con dei sonniferi, trasportandolo in un luogo, ove è stato trattenuto contro la sua volontà sino al momento della morte. I due quindi si erano appropriati di due bancomat, una carta di credito ed il libretto degli assegni che l’ESPOSITO aveva con se, e nei giorni 14 e 15 marzo avevano effettuato vari prelievi presso ATM di Latina ed acquisti presso un centro commerciale di Formia utilizzando i predetti strumenti di accesso al credito;
successivamente i due indagati avevano versato presso una banca di Fondi due assegni dell’importo di 25.000,00 euro cadauno, estratti dal carnet sottratto all’ESPOSITO, falsificandone la firma e gli altri elementi distintivi. La negoziazione non era andata a buon fine in quanto la banca ove era radicato il conto della ditta gestita dall’anziano imprenditore li aveva respinti avendo rilevato delle irregolarità nella compilazione;
verosimilmente nella giornata del 22 marzo sopravveniva la morte della vittima per asfissia meccanica violenta. A quel punto gli indagati, avendo realizzato che era fallito il piano per attingere ulteriormente alle finanze dell’anziano imprenditore, si erano disfatti del cadavere.
Agli indagati sono stati contestati i reati di sequestro di persona, omicidio, rapina, falsificazione di titoli di credito ed indebita utilizzazione di carte di credito e di pagamento.
Nel corso dell’operazione sono state sequestrate le abitazioni, i locali e le autovetture nella disponibilità dei fermati, sui quali verranno disposti accertamenti tecnici.
L’uomo è stato associato presso la Casa Circondariale di Latina, mentre la donna è stata tradotta presso quella di Roma – Rebibbia